La sera del 18 Agosto, inserito nel cartellone dell’Estate Caerite duemiladieci organizzata dal Comune e dalla Pro Loco di Cerveteri, ha avuto luogo nella storica Piazza S. Maria il concerto dedicato a Wolmer Beltrami, musicista, compositore, e straordinario virtuoso della fisarmonica.
L’evento, che può ben innestarsi nel decennale della scomparsa di quello che è stato uno dei più grandi fisarmonicisti di tutti i tempi, segue a distanza di poco più di un anno le manifestazioni in suo ricordo organizzate a Sabbioneta1 nei giorni 4 e 5 luglio 2009 , dove tra l’altro è stato presentato il libro “Wolmer Beltrami, il re della fisarmonica”, una dettagliata biografia dell’artista curata da Alberto Sarzi Madidini.
Wolmer Beltrami, nato il 23 maggio 1922 a Breda Cisoni, frazione a circa otto chilometri da Sabbioneta nel mantovano e venuto a mancare, all’età di settantasette anni, a Cerveteri2 il 28 ottobre 1999, è oggi probabilmente meno conosciuto di quanto meriterebbe, forse per la difficoltà delle sue composizioni o anche perché nell’immaginario dei più il suo strumento, la fisarmonica, è a torto relegato ad esprimere espressioni musicali provinciali o campagnole.
Le esecuzioni di sue composizioni originali e di sue trascrizioni di musica leggera, classica o jazz, reinterpretate e spesso elaborate con sorprendente fantasia e apprezzate in gran parte del mondo, hanno voluto restituire ad uno strumento così “eclettico e versatile” un rinnovato interessamento e nuova popolarità.
L’ing. Giancarlo Tammaro, apprezzato ed appassionato cultore di musicologia, era stato invitato dalla figlia di Wolmer Beltrami, la sig.ra Fiorenza, a condurre la manifestazione di Cerveteri ed ha assolto il compito con garbo e competenza tali da coinvolgere l’attenzione e guidare l’interesse del folto pubblico intervenuto per tutta la durata dell’evento, che ha visto l’alternarsi di filmati ed esecuzioni strumentali: la qual cosa ha contribuito a delineare maggiormente il profilo umano ed artistico di Wolmer Beltrami.
Nato come è stato detto in terra mantovana, era il primo di quattro figli d’una famiglia d’umili origini e fu avviato all’arte dei suoni dal padre Tertulliano, di professione falegname ma tanto appassionato di musica da dare al figlio il nome di un soldato tedesco, forse conosciuto come prigioniero di guerra tra gli anni 1915-1918 , che lo aveva letteralmente entusiasmato per come suonava il clarinetto.
La manifestazione, come già accennato, si articolava nell’alternanza di alcune proiezioni alle esecuzioni strumentali dal vivo. Il primo dei filmati (tutti tratti da interviste e programmi televisivi RAI di parecchi anni addietro), seguito dal commento arricchito d’ulteriori informazioni del conduttore, ha ripercorso concisamente la straordinaria carriera dell’artista. Dopo aver appreso dal padre le prime nozioni musicali, Wolmer, continua lo studio privatamente ed a soli quattordici anni ottiene un contratto discografico che gli dà una sorprendente notorietà, tanto che a sedici anni costituisce una sua orchestra.
Ma è dopo la Seconda Guerra Mondiale con la costituzione del duo “Kramer-Wolmer” – insieme con l’altro conterraneo artista di eccezionale talento Gorni Kramer3 – che acquisisce maggiore notorietà: il duo raccolse uno straordinario successo esibendosi non solo in numerosissimi teatri nazionali ed esteri, ma anche per importanti registrazioni discografiche e in trasmissioni radiofoniche. Nel 1949 il duo si sciolse: mentre Kramer si dedicò principalmente alla composizione di musiche e canzoni per indimenticabili commedie musicali ed alla direzione d’orchestra in programmi televisivi, Wolmer rimase invece totalmente dedito al “suo strumento”, ed è considerato, senza dubbio, uno dei più grandi fisarmonicisti di tutto il mondo e di tutti i tempi.
Di lui, il famoso critico e musicologo Giulio Confalonieri4 scriveva sul settimanale “Oggi” del 6 ottobre 1945 (Beltrami ha solo 23 anni): “Il sig. Wolmer può giudicarsi senza errore un fisarmonicista di classe eccelsa. Quel giovane dall’aspetto benevolo è un autentico maestro del ritmo ed è altresì un vero musicista, stanti gli eleganti contrappunti e le ingegnose armonie che abbelliscono le sue riduzioni; in più, vi sono da sottolineare certe evasioni timbriche e certi ritorni tonali che lo innalzano verso il piano creativo”. E non è poco! asserito da un critico e studioso della “grande” musica così importante e che per giunta fino ad allora nutriva indifferenza, se non avversione, per la fisarmonica.
Notevole la sua attività in ambito cinematografico: oltre alle proprie composizioni, ha prestato il suo talento di interprete a compositori come Savina, Rota, Morricone, Rustichelli, Piccioni ed altri, dei quali nel filmato Beltrami eseguiva alcuni temi musicali. La parte finale del servizio proponeva “Il treno”, forse la più nota composizione originale del Maestro, eseguita dallo stesso e ripresa presso la stazione ferroviaria di Cerveteri. Nella proiezione erano state compendiate due interviste trasmesse dalla RAI intorno a metà anni ’80, effettuate presso l’abitazione in Cerveteri, dove Wolmer, abbandonata Roma circa cinque anni prima – quella Roma che il maestro adorava, ma che poi caos e baccano avevano resa per lui, similmente a tante altre città, assai poco vivibile – si era trasferito, trascorrendovi così gli ultimi venti anni della sua vita.
“Ora – ha commentato, dopo la visione l’ing. Tammaro, suscitando il compiacimento del pubblico locale – se è vero che non si può decidere dove nascere, si può invece scegliere dove vivere: i Ceretani debbono dunque essere orgogliosi che questo grande artista abbia deciso di stabilirsi qui!”.
L’ingente produzione musicale di Wolmer Beltrami (più di cinquecento titoli registrati alla S.I.A.E.) è costituita da composizioni originali ma anche da arrangiamenti di musiche celebri, classiche e popolari, composte da altri autori.
La parte concertistica della manifestazione ha avuto inizio con quattro brani originali per sola fisarmonica – nell’ordine: “Mephisto tango”; “Masquerade”; “Isidor Lopez” e “Montreal” – proposti dal giovanissimo fisarmonicista Claudio Recchia che, formatosi a Roma alla scuola del M° Giancarlo Caporilli, si è diplomato nel 2008.
A seguire tre arrangiamenti, i primi due di brani classici quali “Sul bel Danubio blu” di Johann Strauss Jr. e la “Rapsodia ungherese n.2” di Franz Liszt, il terzo la popolare canzone russa “Oči čёrnye” (Occhi neri): esecutore Denis Berto, altro giovanissimo e precoce fisarmonicista il cui rapporto con lo strumento lo vede impegnato già all’età di cinque anni col M° Armando Siviero; nel 2004, come miglior interprete, ha meritato il premio intitolato a Gorni Kramer.
La musica è sempre emozione, tanto più quando la si ascolta dal vivo: le esecuzioni dei due bravi artisti hanno ulteriormente fatto apprezzare il fantastico mondo di suoni di cui Wolmer Beltrami è stato creatore.
Una seppur breve attenzione allo strumento principe della serata era, a questo punto, un atto dovuto che non poteva essere trascurato nella conduzione dell’ing. Tammaro per soddisfare la curiosità degli astanti meno documentati: oltre a brevi cenni sulla nascita dello strumento a metà ‘800 e sulla probabile derivazione del nome “fisarmonica” – che lo identifica solamente in Italia, laddove la quasi totalità del resto del mondo lo denomina “accordion”, pur con le diverse varianti locali – è stata anche puntualizzata la differenza tra la più conosciuta fisarmonica “a tastiera di pianoforte” e quella originaria “cromatica”, con la tastiera a bottoni, del tipo esclusivamente usato da Wolmer Beltrami.
Il secondo filmato ha presentato Wolmer, ospite della RAI-TV sempre negli anni ’80, come esecutore in una serie di suoi arrangiamenti di musiche popolari e da film e di una pagina classica.
“Incredibilmente bella – è stato poi il commento condiviso del presentatore – questa versione swing del classico “Sogno d’Amore n. 3” di Liszt! Avete poi notato come della mano destra Wolmer usa solo quattro dita, mentre il pollice gli serve esclusivamente di riferimento per la posizione della mano? È una sua tecnica personale… e con sole quattro dita riusciva a fare queste cose incredibili!”.
A seguire, altre composizioni di Wolmer eseguite dal vivo e proposte da Fabrizio Causio, formato anch’egli alla scuola del M° Armando Siviero e vincitore, per la migliore interpretazione, del premio Wolmer Beltrami alla 17a Festa della Fisarmonica ad Erbezzo (Verona).
Fabrizio Causio si è cimentato in “Invito allo swing”, “Holiday for accordion” e “La danza” di G. Rossini.
È poi di scena l’“Ensemble Musica 2000” costituito da sei fisarmoniche cui va aggiunta la voce di Paola Vannoli, la quale svolge attività concertistica ed ha studiato arte drammatica e canto.
Oltre i già citati Denis Berto e Fabrizio Causio, compongono l’ensemble: Raffaele Esposito, primo al Concorso Internazionale Città di Capistrello ed al Trofeo Wolmer Beltrami, oltre ad essere diplomato in tromba al conservatorio di Latina, dove frequenta ora il settimo anno di fisarmonica; Marcello Paolo Guarnacci, anch’egli precocissimo allievo del M° Armando Siviero e diplomato in fisarmonica, composizione e direzione d’orchestra; Manuela Siviero, che suona fisarmonica basso avendo studiato con il padre Armando; Massimo Siviero, leader del gruppo, diplomato in clarinetto al Conservatorio di Latina e che, iniziato lo studio con il padre Armando, è ora iscritto nello stesso Conservatorio al nono anno di fisarmonica.
L’“Ensemble Musica 2000” ha fatto ascoltare – sempre di W. Beltrami – prima “Squadrone bianco” e poi, con la voce di Paola Vannoli, la canzone “Non mi cercar” su testo di Giancarlo Testoni.
A questo punto era la volta de “Il treno”, pezzo storico e “biglietto da visita” di Wolmer Beltrami composto nel 1939, nella versione originale per due fisarmoniche e con l’esecuzione di Denis Berto e Marcello Paolo Guarnacci. Infine l’Ensemble riunito ma variato nella strumentazione – fisarmoniche, tromba e sassofono – ha accompagnato Paola Vannoli nella gioiosa canzone “Mambo dei cocomeri”, il cui testo è dovuto ancora una volta a Giancarlo Testoni.
Due inaspettate sorprese si sono aggiunte al nutrito programma della serata in ricordo ed onore di Wolmer Beltrami: la partecipazione del M° Giancarlo Caporilli che, oltre ad essere annoverato tra i più noti ed apprezzati fisarmonicisti Italiani contemporanei, è titolare di una apprezzata scuola di fisarmonica in Roma. Una curiosità, sempre fornita dal documentatissimo conduttore della serata, è che nel Museo dei Calchi di Recoaro Terme è conservato, tra quelli dei massimi fisarmonicisti tra cui naturalmente Wolmer Beltrami, anche il calco della mano destra del M° Caporilli.
L’artista ha offerto all’ascolto una sua composizione dal titolo “Alla Wolmer”, dedicata espressamente al Maestro scomparso.
La seconda sorpresa è consistita in una delicatissima coreografia: la sig.ra Fiorenza si è esibita, eccezionalmente e per la prima volta in pubblico, insieme con il suo insegnante di ballo delizioso valzer composto dal padre Wolmer Beltrami, nell’esecuzione dello stesso autore ripresa da una incisione discografica.
Oltre ai meritatissimi, nutriti applausi ai fisarmonicisti che si sono esibiti, per concludere la piacevolissima ed interessante serata non rimanevano che i saluti, i ringraziamenti e la riconoscenza a tutti coloro che hanno permesso e realizzato questa manifestazione, tesa a non far dimenticare e a far conoscere ai più giovani un artista come Wolmer Beltrami che onora il nostro patrimonio culturale musicale.
Raffaele Mario Caldana
note
1) Sabbioneta, situata a circa 30 chilometri dal capoluogo di provincia Mantova, è cittadina di origini antiche che presenta però un impianto prevalentemente rinascimentale, dovuto agli interventi urbanistici dei Gonzaga nel XV e XVI secolo.
2) Cerveteri, a circa trenta chilometri da Roma, l’etrusca Caere della quale rimane l’estesa necropoli, è stata una delle maggiori città etrusche sulla costa tirrenica. Fu chiamata Caere Vetus (Cerveteri) quando, nel XIII secolo, fu abbandonata da una parte dei suoi abitanti che, trasferitisi pochi chilometri più all’interno, fondarono un altro villaggio con lo stesso nome Caere, oggi Ceri.
3) Kramer Gorni (Rivarolo Mantovano 1913 – Milano 1995) Suo padre Antonio Gorni, grande appassionato di ciclismo, gli aveva imposto i due nomi di Francesco Kramer in onore del campione del mondo del 1912, il ciclista americano Frank Kramer. Il nome “esotico” ha però preso il posto del cognome e così il suo nome d’arte è sempre stato Gorni Kramer, invertendo la sequenza di nome e cognome.
4) Giulio Gonfalonieri, critico musicale, pianista e compositore (1896-1972), è stato tra i critici e musicologi più importanti del ‘900. La sua “Storia della Musica” è stata adottata come libro di testo nei Conservatori italiani.