Ricordo perfettamente la sensazione, la morsa alla bocca dello stomaco che provavo la notte tra il 24 e il 25 dicembre, quando ero bambina.
Cercavo di restare sveglia il più possibile, tendendo l'orecchio, sperando di sentire Babbo Natale che mi portava i doni. Ovviamente crollavo nel giro di dieci minuti.
Con la Mamma e il Babbo preparavo per lui un bicchiere di latte e un piattino con i biscotti di Nonna Papera.
Li mettevo vicino alla porta finestra, in assenza del camino.
La Purulla adesso riconosce il personaggio Babbo Natale, ma è -probabilmente- dall'anno prossimo che potremo iniziare con la mitologia del natale, le calze appese al camino e così via.
Rimpiango un po' il fatto di non credere più a Babbo Natale. Un po' ci credo ancora, forse.
Credo che le persone "vogliano" sentirsi più buone, almeno in un periodo dell'anno.
Con questo post partecipo al Giveaway di Natale di Pane, amore e creatività.
Il premio che desidererei vincere è offerto da Bismama.