Ridere è la migliore medicina

Creato il 20 marzo 2012 da Presidenziali @Presidenziali
Si può parlare di cancro ridendo e facendo ridere nonostante tutto? 50 e 50 dimostra senza mezze misure che sì, si può. Lo spunto nasce dalla reale esperienza di Will Reiser, che il cancro raccontato nel film lo ha avuto e combattuto veramente.Vincitore del premio del pubblico Achille Valdata al 29° Torino Film Festival, la pellicola ripercorre la storia di Adam Schwartz (Joseph Gordon-Levitt) un tranquillo giornalista radiofonico 27enne che scopre di avere una rara e aggressiva forma di cancro alla spina dorsale e di doversi sottoporre alla chemioterapia: il titolo fa riferimento alle possibilità di sopravvivenza che il protagonista legge su Wikipedia dopo la diagnosi. Nonostante la premessa sia potenzialmente deprimente, 50 e 50 riesce in quello che suona davvero come un piccolo miracolo: un film sulla malattia che non risulta stucchevole né patetico, che utilizza senza problemi i clichè narrativi più classici (il rapporto con la madre, l’amicizia con gli altri malati) a suo vantaggio senza venirne mai schiacciato, e che si allontana dalla più facile pornografia del dolore affrontando l’argomento con toni da commedia – che lo avvicinano alla vita più di quanto il cinema abbia abitualmente il coraggio di ammettere. Un film sulla malattia che fa ridere? Indubbiamente, molto. Ma la forza del film di Levine sta soprattutto nella sua umanità, che include la possibilità che le persone di fronte alla malattia si comportino in modo inadeguato, spaventato, immaturo, egoista, e che poi ci sia qualcuno che ce la mette tutta. Gran parte del merito va alla sceneggiatura lieve e davvero commovente (perché si piange, cosa credete). Lo scrittore Will Reiser è da promuovere a pieni voti, soprattutto per il pacato e composto equilibrio che è riuscito a raggiungere e che bilancia alla perfezione le vicende narrate, senza avvantaggiare nessuna delle due nature presenti nel film. Ma molto si deve anche all’ottimo cast. Joseph Gordon-Levitt è bravissimo, misurato, ironico, fragile, e Anna Kendrick è infinitamente adorabile, ma è Seth Rogen a sorprendere davvero: interpreta l’ennesima versione di se stesso (stavolta letteralmente: lui e Reiser sono grandi amici) ma lascia trasparire dietro lo stampino della sua comicità greve, un’imprevista, onesta e persino timida profondità.50 e 50 è anche una storia di amicizia profonda e leale, di amore sincero verso persone che lo meritano, ma è sopra ogni altra cosa una storia di sopravvivenza, che se non altro regala allo spettatore una volta tanto un film diverso, dotato di una prospettiva totalmente inaspettata, quella di un giovane che lotta dentro per sopravvivere.
Voto: 7

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