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Riduzione dell’Eni, altre migliaia di posti di lavoro a rischio

Creato il 21 luglio 2014 da Cremonademocratica @paolozignani

gazzettadimantova.gelocal.it

Eni ha firmato in febbraio un accordo con aziende statunitensi per investire 200 milioni a Marghera, con l’obiettivo di produrre “chimica verde”. L’impianto di cracking di Marghera è vitale per gli stabilimenti di Mantova, Ravenna e Ferrara. Il link qui sopra spiega nei dettagli l’allarme dei sindacati su Mantova, dove 4mila posti di lavoro sono a rischio, se l’Eni non porta più materie prime nella città virgiliana. Ripercussioni occupazionali negative sono previste anche a Ravenna e Ferrara.
Chi investe a Marghera? Chi subentrerà, per ipotesi, allo Stato che vuol vendere alcune quote di Eni? Lo Stato spende in infrastrutture inutili, come doppioni di autostrade e Tav e non investe sull’Eni? E che alternative ci sono a Marghera, dove l’impianto del cracking è fermo da sei mesi?

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