Tornata a Milano ho trovato il giornale in frenesia da chiusura e non ho più alzato la testa dalla scrivania finché, ieri, il direttore mi ha detto che non avevo superato il periodo di prova. L’esperimento di far lavorare una blogger/cronista/pazzoide come giornalista di bellezza è fallito. Per quel posto ci vuole una persona con un’esperienza e una testa molto diverse.
Volendo vedere il bicchiere mezzo pieno, non ho vincoli con gli inserzionisti pubblicitari, per cui posso dirvi chiaro e tondo che Loverdose (*), ultima creazione di Diesel, sa di Cocobat, quei cosini gommosetti con la liquirizia fuori e un ripieno rosa o giallo di natura indeterminabile, che qualcuno ha il coraggio di considerare commestibili.
In Loverdose c’è, tanto per destare curiosità, anche un “ingrediente segreto”, una sorta di liquirizia dall’aria sintetica. In realtà è la solita bufala di marketing. Al giorno d’oggi un laboratorio di analisi può identificare qualsiasi sostanza. Scommetto su un enorme successo commerciale tra le bimbeminkia e di conseguenza, ignari passeggeri che, quando la fanciulla salirà sul tram, esclameranno: “Ma si è rovesciato un camion di cosini alla liquirizia?”
“Be Stupid”, lo slogan di Diesel, per me, dice tutto. Non è neanche abbastanza cattivo o strano da risultare interessante. Se fossi ancora una giornalista stipendiata, dovrei inventarmi una fesseria tipo: “è il nuovo Angel (****)”. In effetti, se un angelo fosse precipitato nel pentolone dell’impasto dei Cocobat, forse avrebbe quell’odore lì. L’unica cosa che si salva è il flacone. Ma, purtroppo, lo vendono solo pieno.
Allo stesso modo, potete credermi se dico che Bottega Veneta (****) è un capolavoro. Sa di borsetta nuova: perfetto per lo stile senza