Ercolano, gli scavi del tetto romano
Fino a qualche tempo fa, i tetti delle case patrizie dell'antica Roma potevano essere studiati attraverso la loro rappresentazione sugli affreschi pompeiani. L'ultima campagna di scavi e mantenimento del sito di Ercolano, nell'ambito del progetto "Herculaneum Conservation Project", ha fatto riaffiorare dalla sabbia della spiaggia di Ercolano un tetto in legno perfettamente conservato.Il rinvenimento è datato 2010, il tetto è stato prontamente rimosso e conservato e verrà presto restaurato per poter essere esposto per la prima volta al pubblico nel 2013, a Londra, nel corso della grande mostra che il British Museum sta allestendo su Pompei ed Ercolano.
I tecnici dell'Herculaneum Conservation Project stavano lavorando, tra il 2009 e il 2010, alle tubazioni per il drenaggio sull'antica spiaggia di Ercolano. Nello scavo sono riemerse le fognature della città romana ed il famoso tetto di legno a cassettoni che, a detta degli archeologi Domenico Camardo, Mario Notomista e Ascanio D'Andrea, proviene dalla vicina Casa del Rilievo di Telefo (insula orientalis I). Non si tratta del primo tetto romano rinvenuto in assoluto. Già al tempo degli scavi condotti da Amedeo Maiuri furono trovati tetti o parti di questi che sono custoditi, attualmente, nei magazzini della Soprintendenza di Napoli e Pompei. Questi tetti, però, non hanno lo stesso grado di conservazione del tetto rinvenuto nel 2010.
Il cassettonato del tetto è in condizioni perfette, integro e sono addirittura visibili i pigmenti delle decorazioni antiche. La superficie lignea decorata rappresentava il 40% della struttura di copertura della domus romana. "Abbiamo trovato prima la struttura, poi il cassettonato, quindi le tegole, in ultimo la sabbia di duemila anni fa. Tutto secondo la sequenza con la quale il tetto fu scoperchiato dall'eruzione del 79 d.C.", ha dichiarato D'Andrea.
Attualmente il tetto è in fase di restauro