Su tale fenomeno compie una riflessione profonda e propone la sua ricetta per invertire il trend negativo il noto legale foggiano, l’avv. Eugenio Gargiulo, già ribattezzato l’avvocato tifoso per la sua passione sfegatata per il calcio e il suo tifo decennale per la squadra del Foggia, attualmente militante nella Lega Pro del campionato italiano.
E’ vero anche che in Italia l’evento sportivo che non sia di altissimo richiamo è in forte crisi, qualsiasi sport si tratti. E’ altrettanto vero che così non è nella patria del baseball e cioè negli USA.
La mia idea parte da un ragionamento: Negli Stati Uniti le gente va allo stadio per due motivi: guardare la partita e mangiare e bere. In Italia invece non è così e quindi ci dobbiamo inventare qualcos’altro.
L’idea è quella di portare la gente allo stadio, non tanto per la partita, ma per qualcos’altro. Lo stadio, cioè, come punto di aggregazione.
La mia proposta è quella di organizzare una serie di eventi che coinvolgano le famiglie, papà, mamme, figli, nonni. Insomma creare un qualcosa che possa essere un richiamo molto forte.
Tutte concentrate sui diritti televisivi, le squadre italiane hanno insomma tralasciato l’importanza dei tifosi, dei biglietti che acquistano per andare a vedere le loro squadre. Il club italiano che maggiormente si è attivato in questo senso è la Juventus, che ha raggiunto livelli molto elevati di riempimento del suo Juventus Stadium, grazie anche ad iniziative di marketing che hanno avvicinato i tifosi alla squadra. Tra queste, c’è stata negli ultimi due campionati “Allo stadio con PokerStars”, che ha visto il club bianconero alleato con una delle più note poker room legali in Italia. In pratica, per ogni partita della Juve venivano organizzati tornei di poker online che consentivano ai giocatori di vincere i biglietti per partite della Juve, sia in casa che in trasferta, con la possibilità anche di visitare lo stadio e conoscere i giocatori.
L’iniziativa della Juventus ha avuto successo: ha contribuito a riempire lo Juventus Stadium e ad avvicinare i tifosi alla squadra. Ed in Inghilterra, dove i club di calcio sono molto attenti al marketing, il Manchester United tenta a sua volta una iniziativa simile. Si tratta insomma di una forte iniziativa di marketing, che in questo caso avvicina al calcio i tifosi, in un momento in cui gli stadi sono vuoti, in attesa della prossima stagione calcistica.
Oltre a proporre eventi collaterali al match di calcio in programma, elemento questo che potrebbe far affluire un maggior numero di spettatori negli stadi, l’altra importante questione che potrebbe rappresentare una soluzione al problema degli stadi desolatamente vuoti è quella dell’ammodernamento o della creazione di nuovi impianti sportivi.
La carenza di impianti moderni costa, infatti, alla Serie A oltre 700 milioni di possibili nuove entrate. La media degli spettatori per partita della Serie A è diminuita dai 34mila del 1989-90 ai 22mila del 2013-14. Come le esperienze estere provano, invece, dal rinnovamento degli impianti arriverebbe una crescita degli spettatori del 40%, vale a dire sei milioni in più rispetto ai 15 milioni che nella stagione 2013/14 hanno seguito dal vivo match di Serie A, B e Lega Pro. Elevando il livello dei servizi, la qualità delle strutture, i sistemi di sicurezza, in Serie A si potrebbe aumentare inoltre il prezzo medio dei biglietti rispetto agli attuali 20 euro, di almeno quattro euro (+20%).
Incremento che moltiplicato per quello dell’affluenza genererebbe ricavi da gare aggiuntivi per il solo calcio professionistico di 180 milioni. Stessa dinamica avrebbero gli incassi legati ai consumi del match-day: oggi in Italia la spesa media per uno spettatore (biglietto escluso) è pari a 3,5 euro (in Inghilterra e Germania siamo sui 20 euro). Grazie all’ammodernamento di impianti e servizi (si pensi alla ristorazione) la spesa pro capite potrebbe salire di 12-15 euro con una crescita di fatturato tra gli 80 e i 125 milioni.
Per non parlare poi della corporate hospitality e degli sky box, da cui i club italiani ottengono oggi intorno ai 25 milioni a causa delle carenze degli impianti, a fronte di un “mercato” che se valorizzato appieno potrebbe produrre un giro d’affari di oltre 300 milioni. Il calcio italiano è in ritardo anche sul fronte dei naming rights, mentre tra il 2007 e il 2013 i ricavi da questa fonte nel calcio europeo sono raddoppiati fino a sfiorare i 100 milioni e sono in forte ascesa. Se a queste entrate si aggiunge l’uso degli impianti multifunzionali nei giorni in cui non si gioca (per convegni ed eventi di vario tipo) e l’aumento dell’appeal del settore marketing/commerciale, i ricavi extra che stadi nuovi e moderni potrebbero generare superano i 700 milioni!
Foggia, 24 marzo 2014 Avv. Eugenio Gargiulo