Rifiuto con affetto

Creato il 08 aprile 2010 da Tigella

Ho sentito parlare di Rifiuto Con Affetto, per la prima volta, tre anni fa a Caterpillar, inesauribile fonte di notizie e informazioni curiose e interessante.

Trovai l’idea geniale. Ricordo che ne parlai (allo sfinimento) con amici e conoscenti augurandomi che anche nel mio Comune si potesse attuare questo progetto.

In cosa consiste? L’idea è nata da Roberta Bruzzechesse, Maddalena Vantaggi e Maria Zanchi, all’epoca studentesse dello IULM di Venezia, che hanno concepito un particolare cassonetto, dotato di ante scorrevoli trasparenti e di interni suddivisi in mensole che permette di posizionare al suo interno gli oggetti “rifiutati con affetto”.

Alla base c’è la constatazione che esiste una tendenza diffusa a gettare nella spazzatura oggetti ancora utilizzabili. Rifiuto Con Affetto rimette in circolazione questi oggetti salvandoli dalla discarica: se qualcuno li rifiuta con affetto qualcun altro se ne può riaffezionare. Ciò che è inutile per una persona diventa utile per un’altra. RCA stimola una riflessione sullo spreco e sul gesto quotidiano del “gettare nella spazzatura”, mette in evidenza l’importanza di un “rifiuto” critico e consapevole.

Il principio è lo stesso che ispira i freeshop, molto diffusi nel nord Europa e che cominciano a essere conosciuti anche da noi. La differenza è che il cassonetto di Rifiuto Con Affetto, posizionato per le strade delle città o negli spazi pubblici (biblioteche, scuole, centri di aggregazione, ecc…), è un armadio pubblico a disposizione di tutti i cittadini.

Il progetto compie tre anni e, per il momento, è diffuso solo in cinque Comuni: Venezia, Mestre, Rovereto, Matelica e Rivignano. Attraverso il sito è possibile contattare le ideatrici per portare anche nella propria città il cassonetto di Rifiuto Con Affetto.

Inutile dire che sto già scrivendo la mail per contattarle!


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