Venezia mi piace tanto.
Lo so, non sono l'unica a pensarla così, ma è davvero bella. Scomoda, specie con bambino al seguito, carissima e molto ottusa per certi versi, ma se lo può permettere.A Venezia uno dei miei giochi preferiti è trovare i riflessi.
Sono ovunque. Nelle sue vetrate, nei suoi canali, nei suoi vicoli stretti.
Dentro i suoi incredibili palazzi c'è costantemente il riflesso delle bellezze fuori. Nella laguna si riflettono sempre le sue vecchie case.
A Venezia è tutto un riflettere e riflettersi.
Sono l'unica, invece, a non essersi ancora stufata di quelle gitarelle giornaliere nella città lagunare, che noi che ci abitiamo a trenta minuti di treno possiamo permetterci come e quando vogliamo.
Lui grande e lui piccolo non ne vanno matti. L'avevo già raccontato.
Se non fosse che si può prendere il vaporetto non riuscirei mai a trascinarci il più piccolo.
Con il più grande ho altre armi di persuasione. O di ricatto, dipende dai punti di vista... ;)
E' in mostra ancora per poco alla Giudecca, al Palazzo Tre Oci, la splendida mostra Genesi di SEBASTIÃO SALGADO, uno dei più grandi fotografi di sempre.
Sono racchiusi i suoi reportage fotografici che vanno dal 2003 al 2011 in giro per il mondo. Un viaggio fotografico nei cinque continenti per documentare, con il bianco e il nero, il bello che ancora c'è nel nostro pianeta. La sua natura e l'uomo, gli animali e il suo clima.
Il suo progetto è una vera e propria dichiarazione d'amore alla Terra e un grido di denuncia verso ciò che stiamo distruggendo.
E il suo bello rifletteva Venezia.
“In Genesis, la mia fotocamera ha permesso alla natura di parlare. E io ho avuto il privilegio di ascoltare.” Sebastião Salgado