Riflessioni #3: Perchè l'autodistruzione diventa una necessità?

Creato il 14 aprile 2013 da Makika2608


Non so bene cosa scrivere e non so bene cosa dire. So solo che la mente umana è strana. Perchè sappiamo che una cosa può farci male e continuiamo lo stesso a farla? Perchè sappiamo che una cosa è sbagliata e non cerchiamo di evitarla? Perchè siamo sempre pronti ad aiutare gli altri, a consigliarli, e quando si parla di noi stessi diventiamo incapaci anche di riflettere su quanto è stupido e insensato ciò che facciamo? Mi interrogo troppo spesso, mi faccio troppe domande, mi dicono.. su alcune cose che forse nessuno potrà mai capire e io nonostante tutto mi ostino. Mi provoca un enorme fastidio non riuscire a capire, perchè vorrei sempre cercare di dare una risposta a tutto, vorrei sempre trovare un motivo. Tutto questo ragionamento, per arrivare a un argomento che mi tocca più di qualsiasi altro, perchè è un fenomeno che mi è del tutto estraneo.. l'autolesionismo. Tagliarsi. Bruciarsi. Spezzarsi le ossa. Tentare il suicidio. Qualsiasi cosa possa distruggerci. Tutto questo a 12, 13, 14, 15 anni. Vorrei entrare nella mente di queste persone, ci provo e non riesco a comprendere come si possa arrivare a tanto. Persone vicino a me hanno vissuto queste esperienze, ho letto tantissime storie, mi sono documentata vedendo video, foto, leggendo post, commenti e link sulle pagine Facebook. Tutti pensano, dicono le stesse cose e ho dedotto da tutte le mie conoscenze sull'argomento che i motivi più persistenti per cui si arriva a ciò sono la solitudine,  la paura del giudizio degli altri e l'odio per se stessi, per la propria persona sia dal punto di vista fisico che caratteriale. "Sono sola" , "Svegliarsi al mattino e voler scomparire" , "Non servo a nulla" , "Non merito niente" , "Sono brutta, antipatica, acida e senza cuore" , "Mi guardo allo specchio e provo ribrezzo" , "Urlo e nessuno mi sente" , "Tagliarsi non è un modo per attirare attenzione ma serve per controllare le emozioni forti che altrimenti non si saprebbero controllare", "Sono troppo magra" , "Sono troppo grassa", "Il giudizio degli altri mi logora" . Queste sono le frasi che leggo più spesso insieme a tante altre storie angoscianti che fanno venire la pelle d'oca. La vita a volte presenta più dolore che felicità, il mondo è stracolmo di negatività come il giudizio e il pregiudizio, la cattiveria, il menefreghismo, l'egoismo, la falsità, l'ipocrisia.. ma lo è sempre stato. A cosa serve farsi del male? A cosa serve ledere il proprio corpo? Chiesi un giorno a una persona che amo con tutto il mio cuore : "A cosa ti serve? Perchè lo fai? Cosa provi quando ti tagli?" e lei mi rispose: "Mi sento soddisfatta, sento un peso togliersi dallo stomaco e sono più speranzosa che un giorno tutto possa cambiare". Cosa può cambiare in questo modo? Cosa può cambiare se non prendi in mano la tua vita e la butti via così? La vita è un dono e dobbiamo renderla degna di essere vissuta. Questo ripeto a me stessa tutte le volte che sono triste, che ho qualche pensiero che mi tormenta, tutte le volte che mi sento persa nel buio senza vedere un minimo spiraglio di luce. Non tutti però hanno la forza di riuscire a pensare questo. Non tutti hanno la forza di combattere. La maggior parte di queste persone è stanca, esausta di resistere e semplicemente si lascia andare. Semplicemente non vuol sapere più niente di niente. Semplicemente vorrebbe non esistere per evitare di soffrire. Semplicemente vorrebbe che la vita fosse più facile... oppure, semplicemente vorrebbero essere diverse, vorrebbero avere il coraggio di ribellarsi, il coraggio di alzare la voce, il coraggio di difendersi, il coraggio di pretendere il rispetto, il coraggio di mostrarsi al mondo per ciò che sono e da ciò nasce l'odio per la vita. E' complicato mettersi dalla parte dell'altro ma io continuo a farlo. Penso così tante cose che mi è difficile scriverle ora tutte di getto. Non voglio giudicare, è l'ultima cosa che questa gente vorrebbe. Non voglio insegnare niente a nessuno, anzi, vorrei imparare, e vorrei che loro smettessero di vedere tutti come un branco di bestie che non riesce a comprendere. Io non mi sento una bestia e vorrei che loro provassero a spiegare a noi, che non capiamo perchè non abbiamo provato.

Penso che la quasi totalità della gente sia a conoscenza dell'esistenza di questi mali nel mondo ma so anche che ( compresa me prima di sentire le esperienze di persone a me vicine ) spesso, se non sempre, si prova ad estraniare il problema, pensando che siano fenomeni marginali, quasi inesistenti, credendo fermamente che siano cose che non ci potrebbero mai capitare.

Vi chiedo, quindi, voi cosa pensate a riguardo?


Forse pochi leggeranno o commenteranno questo post, essendo l'argomento un bel po' pesante, ostico.. però io ci spero lo stesso :-)
Baci
EyesHope

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