Magazine Diario personale

Riflessioni a caldo sulla manifestazione del 15 ottobre.

Creato il 17 ottobre 2011 da Cristiana

Riporto qui i miei stati di FB degli ultimi giorni, per fare mente locale e poi, a freddo, fare delle riflessioni più approfondite e sistemiche.

Supponiamo che i black block esistano. Come mai da Genova ad oggi non abbiamo individuato: capi, siti internet, metodi militari, fornitori di materiale, facce? Ci sono foto, video di decine di manifestazioni. I metodi sempre gli stessi. L’abbigliamento anche. Le spranghe persino.In ogni caso è la dimostrazione che in Italia c’è una palese incapacità nell’ambito della sicurezza.

L’unica via rivoluzionaria che puo’ apportare radicali cambiamenti nel Paese e’ impadronirsi degli strumenti della democrazia, quindi dei partiti. Se non si comprende questo ogni vetrina spaccata, ogni auto incendiata e’ un favore al sistema che vorremmo cambiare.

In ogni caso la manifestazione di sabato ha portato una novità: la netta separazione tra chi voleva manifestare e chi no ha inchiodato tutti alle proprie responsabilità. Ha fatto emergere con netta chiarezza “i pochi” dai “molti”. Costretto il Governo a fare retate (ora vediamo con quali risultati), forze dell’ordine a denunciare i pochi mezzi. Dopo le primarie e i referendum di nuovo la massa senza nome si distingue per maturità e consapevolezza. E’ un bel segno per il futuro. Secondo me.

E qui un video di Francesca Fornario fatto intervistando i manifestanti: per chi votate?

Qui, un video di Nicla Goffredo che evidenza la presa di distanza dei pacifici dai black bloc.

E stasera se ce la faccio vi segnalo altre cose interessanti. La cosa, adesso, che mi interessa di più sapere è: chi sono i black bloc, da dove vengono, come si organizzano, come si addestrano. E perché agiscono indisturbati. O perché le forze dell’ordine non sono mai messe in condizione di neutralizzarli prima che devastino la città. Possono sembrare domande banali, ma credo che le risposte siano importanti per conoscere anche lo stato di salute della nostra democrazia.



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