Riflessioni balneari

Da Euge

Ci sono! Non sono scappato, ah ah ah.Solo qualche giorno di mare. Ma il mio blog non l'ho dimenticato e ho anche cucinato qualcosa che questa settimana metterò a disposizione. Non è granchè ma non mi sono dispiaciuto. Più che altro esperimenti, e neanche tanto arditi.Ho scritto invece a tarda sera questo brevissimo, come è nelle mie corde, che spero piaccia anche a chi è abituato a leggermi su altri argomenti.Allora a prestoeuge
"Capita, per fortuna di rado, o forse per sfortuna, che un insieme di circostanze concorre a chiederti imperiosamente di metterti a scrivere, e tu un po’ nicchi, perché comunque non è né semplice né piacevole, cioè piacevole lo è, ovviamente, ma è faticoso. E’ un po’ come chiedere a una donna pigra di provare qualche nuovo abito nei negozi, che è una cosa fastidiosa e nello stesso tempo abbastanza stuzzicante, cosa che gli americani definirebbero con la parola “sexy”.
Quindi senti che le condizioni sono buone, è un po’ che non lo erano, l’umore giusto (per scrivere, naturalmente) e allora accendi il tuo computer (ma come era bella la macchina da scrivere, con quello gomme rotonde rossoblu, era l’oggetto del tuo desiderio da bambino, e quando andavi in ufficio con Papà tutte quelle macchine da scrivere erano il tuo piccolo paradiso) e parti.Il cappello l’hai fatto, quindi devi solo partire. E allora partiamo.
Uno dei divertimenti maggiori dell’andare in spiaggia quando sei in vacanza è guardarsi intorno…… certo, le belle figliole sono un gran bel vedere, anche se poi alla tua età ti sembra di averle viste quasi tutte, ma è di gran lunga più divertente fissarsi su un gruppo o una famiglia, non c’è neanche bisogno di ascoltarli. Cerchi di immaginare cosa ci sia dietro quelle facce, quei muscoli e quelle articolazioni, dietro quei cuori che battono e che, anche se cuori di bambini, un qualche giorno, che a noi umani non è dato di sapere, si fermeranno, per stanchezza o per corrosione da parte di una malattia sconosciuta ai più, si è lasciato andare, si diceva una volta…….“Punti” qualcuno e incominci a viaggiare con la fantasia, e poi ci fai anche dei ragionamenti, e ti metti nei panni dell’uno e dell’altro, del resto è risaputo che non sei granché normale a fare certe cose….Oggi ho puntato un uomo, alto, magro, anzi ossuto, calvo e con gli occhiali. Occhiali piccini, privi di montatura e con lenti rettangolari, lenti da miope.Non particolarmente abbronzato (inizio delle vacanze? bagnante mordi e fuggi?), forse leggermente più giovane di me.Un uomo che leggeva un libro, un libro vero e non un fumetto o le parole incrociate, che a tratti posava per chiudere gli occhi e riposare un poco. Uno di quelli che definirei, perché non ho paura di quello che mi rimanda lo specchio, un uomo con un cattivo rapporto con il cibo, ma anche questa non è la verità assoluta, magari può esserne parte, comunque uno di quelli che non ha l’ossessione del cibo come me, nel bene e nel male. Un uomo globalmente simpatico, di primo acchito, anche se il primo acchito significa un’altra cosa, significa che aveva un’aria un po’ triste che per me diventa automaticamente il miele della solidarietà. Vogliamo dargli un nome? Sì, lo chiamerò Guido, in un certo senso siamo diventati un po’ amici. Guido ha due figli che porta al mare con sé, due ragazzetti di età abbastanza vicina fra di loro. Non posso saperlo ma non credo che siano nipotini o figli di amici, ha con loro un tono dolce ma autorevole. Avranno 9 e 10 anni. Sono bambini educati, anche carini in un certo senso, non disturbano nessuno (rarae aves!) ma non sono l’oggetto della mia curiosità. Li accudisce e li controlla ma si capisce che in testa ha dell’altro. Guido non porta la fede matrimoniale. Porta in compenso un bel salamino di vene varicose nel polpaccio sinistro, facilmente visibili e che mal si attagliano col suo fisico asciutto, come potrebbe essere quello di un podista. Forse è solo uno che sta tutto il giorno dietro una scrivania, seduto, e non vuole portare le calze elastiche (per forza, sono semplicemente insopportabili). Un travet, quindi, con le mezze maniche, o un ingegnere navale, che progetta navi grandissime e meravigliose, città di tutto dotate, forse anche della felicità. Ma io non ci credo, infatti non ho mai fatto una crociera.E se Guido fosse un ragazzo padre? Un errore va bene, due no!Forse più che un ragazzo padre Guido è solo un uomo lasciato da una donna, stufa di una vita monotona, che neanche in due figli sia riuscita a trovare un buon motivo, o almeno un motivo, di star loro vicina. E allora questi tre maschi, dopo il bagno, dovranno tornare la sera a una casa vuota e mettersi di buzzo buono non si dice a riassettare la casa ma almeno a prepararsi qualcosa che assomigli a una cena, dove nella parola cena c’è dentro la parola famiglia che ha dentro lo stare insieme. Non credo che Guido sia un marito separato, che prende i figli per i giorni e le ore prefissate come da accordi col giudice. Non ha un’aria abbastanza cattiva.Ha solo un’aria molto triste, triste come, ma questo l’ho già detto, potrebbe essere l’arrovello di un grande Amore, che è soltanto passato senza fermarsi, o che addirittura ha dato qualche avvisaglia di sé senza arrivare mai. O che è semplicemente finito, lasciando dietro di sé quello che il Poeta ha definito “… sol languore e pianto”.Ciao Guido, è stato bello passare quest’oretta in tua compagnia".
euge, 9.7.2011, ore 00.41


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