"Riflessioni del Maestro Omraam Mikhaël Aïvanhov"

Da Risveglioedizioni
«La vita è difficile, è vero; gli esseri umani sono spesso cattivi e ingrati, anche questo è vero. Ma chi se ne va in giro rimuginando interiormente il suo cattivo umore e il suo senso di ribellione, dà prova di grande egoismo, poiché mette un fardello in più sulle spalle degli altri i quali incontrano anch'essi le stesse difficoltà. Se non dice nulla, costui è convinto di non fare del male a nessuno, crede che il suo cattivo umore riguardi solo lui...»

«Ebbene, si deve ricredere! Gli esseri umani sono tutti collegati gli uni agli altri, e quando qualcuno agita in continuazione nella propria mente e nel proprio cuore tutte le motivazioni che ha per essere scontento, che lo voglia o no, questo si riflette su coloro che frequenta, come qualcosa di pesante e oscuro. È solo in apparenza che non fa loro del male. In realtà, con i suoi pensieri e i suoi sentimenti, proietta correnti negative che agiscono sulla sua famiglia, sui suoi amici, sulle persone che incrocia, e anche sugli animali, sulle piante e sugli oggetti intorno a lui. Egli dunque non è molto più innocente di coloro nei confronti dei quali trova legittimo indignarsi.» «Quante volte l'amore fra due esseri ha inizio con uno scambio di sguardi! I due si vedono da lontano e attraverso il primo sguardo che si rivolgono, provano una gioia pura come se bevessero un'acqua cristallina che scende dalle vette. È in seguito, tentando di avvicinarsi per fare altri scambi, che le cose cominciano a complicarsi e a oscurarsi. Direte che è impossibile accontentarsi di uno scambio di sguardi. Sì, certo, la maggior parte delle avventure amorose degli esseri umani è lì a sottolinearlo. Ma quali sono gli uomini e le donne che non ripensano con nostalgia ai primi sguardi che si sono scambiati, a tutto quel mondo infinitamente poetico che in quell'istante si rivelava loro?» «Esistono diverse vie per accedere al mondo spirituale, e la meditazione è una di queste. Attualmente la pratica della meditazione si diffonde sempre più, ma tale pratica può essere benefica solo per chi è cosciente del fatto che essa esige una grande disciplina interiore, vale a dire la padronanza dei pensieri, dei sentimenti e dei desideri, altrimenti ci si limiterà a vagare nelle regioni inferiori del piano astrale. Là, al proprio passaggio si smuoveranno strati oscuri di ogni genere, popolati da entità spesso ostili agli esseri umani, e si correranno gli stessi pericoli cui andrebbe incontro una persona imprudente che volesse attraversare di notte una foresta infestata da tigri e serpenti. La pratica della meditazione necessita quindi che si cominci con l'addomesticare e orientare le proprie diverse tendenze psichiche, al fine di avere un unico obiettivo: perfezionarsi. Questo deve essere chiarissimo. A partire dall'istante in cui saprete accordare i vostri pensieri, i vostri sentimenti e i vostri desideri con quel diapason che è l'idea di perfezionamento, le esperienze che farete nel vostro mondo interiore saranno realmente benefiche. Altrimenti questo esercizio tanto utile e salutare può diventare per voi un'avventura rischiosa.» «Vi sono persone che, per pigrizia o egoismo, decidono di vivere da sole e senza figli. Formarsi una famiglia: quante preoccupazioni, quanto lavoro e quanti sacrifici! E invece, queste persone vogliono essere libere per approfittare della vita come piace a loro. Ecco delle pessime motivazioni che procureranno inconvenienti più gravi di quelli che si vogliono evitare. Costoro non avranno le preoccupazioni dei padri e delle madri di famiglia, questo è vero, ma la loro ricerca di una vita facile e il loro egoismo causeranno altre difficoltà e altri tormenti. L'essere umano non viene sulla terra per soddisfare le sue voglie e i suoi capricci. La decisione di non sposarsi e di non avere figli è giustificabile solo se si vuole rimanere liberi per dedicarsi a compiti più vasti, più collettivi. Altrimenti è meglio per la propria evoluzione farsi una famiglia, poiché assumendo delle responsabilità, sforzandosi di fare qualcosa per altri, e non solo per se stessi, si amplia il campo della propria coscienza.» «Quanti ostacoli, quante difficoltà che incontriamo nella vita hanno come ragion d'essere quella di obbligarci a prendere l'unico cammino dove potremo realizzare la nostra predestinazione di figli e figlie di Dio! Una grande saggezza presiede a tutti i destini, e occorre accettare questa verità al fine di non aggravare le proprie sofferenze. L'Intelligenza cosmica non ha mai l'intenzione di opprimerci; ma con quello che ci dà, e anche con quello di cui ci priva, ci pone in situazioni tali per cui siamo costretti a esprimere ciò che vi è di meglio in noi. A chi non vede una via d'uscita all'esterno, rimane sempre la possibilità di cercare una via d'uscita in se stesso, lavorando senza sosta con il pensiero, l'immaginazione e la volontà. Il destino di ciascuno è un linguaggio speciale che occorre sforzarsi di interpretare. Tutti gli impedimenti, tutte le prove che si incontrano sul proprio cammino, non hanno altro scopo se non quello di insegnare a trovare nel mondo dell'anima e dello spirito quello che si sta cercando.» «Un criminale è stato giustiziato: occorre sapere che ci si è sbarazzati di lui solo nel piano fisico; in realtà egli continua a vivere nei piani sottili, poiché la sua anima, abitata da istinti malvagi, esiste sempre. Una volta morto, quel criminale va nei piani astrale e mentale inferiori, e da lì alimenta il male insinuandosi nella mente e nel cuore di coloro che, sulla terra, sono legati a lui per via delle stesse affinità criminali. Attraverso questi esseri, egli si sforza di continuare a realizzare i suoi progetti malefici. Non essendo più limitato dal suo corpo fisico, in un certo senso egli ha ancora maggiori possibilità d'azione di quante ne avesse prima della sua morte. Lo stesso fenomeno si verifica quando vengono massacrati dei giusti, dei santi, dei profeti, tutti coloro che si sono messi al servizio del bene, dell'amore, della luce. È solo il loro corpo che viene distrutto, non il loro spirito. Anche questi esseri, nell'aldilà, continuano a nutrire le stesse convinzioni, lo stesso desiderio di illuminare gli umani, di liberarli. Proseguono quindi nel loro lavoro insinuandosi nelle menti e nei cuori di tutti quelli che nel mondo sono in grado di comprenderli e di seguirli. La loro morte non può fermare la diffusione delle loro idee.» «Il fuoco celeste cerca gli esseri che procedono sul cammino della purezza, dell'altruismo e del sacrificio. Scende su di essi ma non li brucia: li infiamma per farne dei focolai di luce. Il fuoco divino possiede infatti la particolare proprietà di non distruggere mai ciò che è della sua stessa natura. Nel momento in cui questo fuoco penetra nell'uomo, consuma unicamente le sue impurità; la materia che è pura rimane intatta e diventa luminosa, poiché vibra all'unisono con quel fuoco. Lo scopo del nostro lavoro è attirare il fuoco celeste. Sapendo che esso viene solo in un luogo preparato per lui, un luogo che è in noi, dobbiamo instancabilmente cercare il modo di purificarci, di santificarci. Così, ogni giorno, con pensieri, sentimenti e azioni ispirati dalla saggezza e dall'amore, noi edifichiamo una dimora fatta di una materia luminosa verso la quale il fuoco celeste, riconoscendo la propria quintessenza, è irresistibilmente attratto. Nella tradizione cristiana, questo fuoco celeste viene chiamato “Spirito Santo”.» «Gli angeli e tutte le entità celesti vivono nell'armonia; per questo si dice che sono attratti dalla musica e dal canto. L'origine di questa credenza risale a tempi remotissimi. Per quanto indietro si possa risalire nella storia dell'uomo, la musica e il canto hanno sempre accompagnato le cerimonie sacre. Le entità celesti amano la musica perché esse stesse sono musica; e per tradurre questa realtà, molti pittori hanno rappresentato il Paradiso popolato di creature luminose che cantano e suonano vari strumenti: arpe, lire, flauti, trombe...Che provengano da strumenti oppure da voci, i suoni hanno un potere immenso sui nostri corpi psichici e spirituali, per via dell'intensità delle vibrazioni che producono. È quindi importante prendere coscienza degli effetti della musica; e una volta che ne abbiamo preso coscienza, dobbiamo cercare il modo di utilizzare tutte quelle vibrazioni che, amplificate dalle sensazioni di coloro che la suonano o la ascoltano, creano un'atmosfera favorevole alla visita delle creature angeliche.» Fonte:  Omraam Mikhaël Aïvanhov

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