A distanza di una settimana dall’uscita di Tutta colpa di Miguel Bosé ho capito che chi ha letto il libro si è molto divertito e lo ha consigliato in giro. Ne sono molto contento, è questo l’unico modo che il mio romanzo potrà aver successo, dal momento che l’editore ha – legittimamente, ma la cosa non mi riempie di gioia – deciso di puntare su altri suoi libri per investire in campagne promozionali e di marketing, anche dopo che la spettacolare sinergia con il cantante Miguel Bosé è tristemente tramontata. E’ una strana sensazione, però: in tanti anni che lavoro nel mondo editoriale, rarissimamente mi sono confrontato con critiche negative da parte dei miei lettori (o anche dei critici). Anzi, ho una collezione di un migliaio di email di lettori soddisfatti e contenti, che si sono emozionati ora piangendo ora ridendo, a seconda del libro che hanno letto. Questo mi riempie d’orgoglio, perché riuscire a far piangere e ridere il proprio pubblico è, in fondo, il sogno di ogni autore, che sia un comico, un attore drammatico o un autore di testi.
Sarebbe bello trovare prima o poi un editore che sia conscio del valore delle mie pagine, al punto non solo da pubblicarle (e ancora grazie), ma anche da investirci qualche soldo in termini di promozione e marketing. Perché nel piccolo mercato editoriale italiano, se si vuole vendere un po’ occorre anche investire in promozione e marketing, non si può pensare di affidare un testo solo all’ufficio stampa e all’eventuale tam-tam dei lettori. Che comunque, a quanto pare, per i miei libri c’è anche stavolta. La fatidica “seconda prova” di scrittura è stata superata, penso di poter dire, e ora è il tempo di concentrarsi solo su questo aspetto positivo.