Dicevo ieri che soffro di dismorfismo.
Questo si ripercuote anche sul mio modo di guardarmi "dentro".
Resto sempre sorpresa quando mi rendo conto che qualcuno mi stima e mi vuole bene.
Oggi, per dire, ho incontrato un signore che lavorava nella mia stessa azienda e che adesso è in pensione, e ci siamo un po' raccontati la nostra situazione attuale, gli ho detto che sto cercando lavoro e lui mi fa "ma tu eri proprio brava! Precisa, gentile e sempre disponibile. Vedrai che qualcosa salterà fuori".
Ne sono stata felice, ecco.
Poi sono acida.
A volte inutilmente.
Oggi un tizio ha tentato di sorpassarmi a destra e gliel'ho impedito.
Poco dopo, su un cavalcavia, è riuscito a superarmi (sempre a destra).
Io ho aspettato, poi ci siamo ritrovati fianco a fianco a un semaforo, ho tirato giù il finestrino e gli ho detto "signore, lei deve avere l'uccello grande quanto un fagiolino" (non è farina del mio sacco, era una battuta in Notting Hill).
Cioè, prima o poi qualcuno che mi mena lo trovo.
Eppure persevero.
Una cosa bella è che abbiamo un nuovo animale domestico.
E' esattamente quello che sembra, e vive nella nostra taverna, al calduccio.
Sembra trovarsi molto a suo agio.
Non ho ancora deciso se liberarla, condannandola a morte certa visto il freddo che fa di notte, o se lasciarla lì dov'è, rischiando di ritrovarmela in bagno al mattino con conseguente infarto mattutino o, peggio ancora, sventrata da Attila.
Si apre dunque il sondaggio: quale sorte riservare alla nostra nuova amichetta?