Riflessioni in una notte di mezza estate

Da Vini&terroir

Ieri sera è stata la notte delle stelle cadenti, personalmente ne ho viste ben poche. Anche essendo fisicamente ( al lavoro) in una delle più belle terrazze d’Europa, secondo una classifica di autorevoli riviste del settore, di stelle ne ho viste poche: vuoi per il fatto che Montecarlo abbonda di luci artificiali, vuoi per il fatto che ieri abbiamo lavorato tantissimo.

Abbandonando le stelle comete che , naturalmente, si possono osservare al meglio nel nostro magnifico entroterra dove qualche giorno fa sono andato con la mia famiglia ed alcuni amici francesi. Siamo andati nello splendido paesino chiamato Bajardo dove abbiamo preso un aperitivo al Wine Bar Ra Culeta, ottima la scelta dei vini, ottimo il servizio, ottimo il prezzo, ottima la pasticceria e specialmente i Bajoccoli preparati dalla signora Rita.  Consiglio vivamente questo locale per la genuinità dei prodotti serviti, dai ravioli fatti con le erbette, alla selezione di formaggi e naturalmente alla carta dei vini a prezzi veramente competitivi. Dopo un inizio cosi esuberante abbiamo deciso di incamminarci verso il fondo valle e ci siamo fermati in un paesino della Valle Nervia, per intenderci quella di Dolceacqua e del Rossese, dove abbiamo trovato un ristorantino abbastanza carino con i tavoli su un caratteristico carrugio  ligure.

Dopo avere decantato le bontà culinarie dell’entroterra ligure  con i nostri amici d’oltralpe, il cameriere si avvicina al nostro tavolo e ci elenca una serie di piatti fatti con il pesce: maccheroni filati a mano alla pescatora, branzini al sale,filetti di pesce con verdure. Per carità tutto eccellente e freschissimo ma non ti aspetti di andare a circa 20 km dal mare e di trovare una marea di prodotti ittici. Qua ti aspetti di trovare i tipici ravioli liguri, le trenette al pesto oppure al sugo di coniglio, la capra e fagioli, i fagioli bianchi di Pigna, il brandacujun, il coniglio alla ligure, le verdure ripiene alla ligure ed il tutto condito da ottimo olio d’oliva extra vergine della monocultivar Taggiasca. Invece niente di tutto ciò!!! Molti ristoranti dell’entroterra cercano di diversificarsi proponendo menù talmente diversi da quello che un turista si aspetta quando calca queste terre. Nei miei pellegrinaggi intorno a queste montagne, che poi si concludono in qualche paesino, ho perfino visto cartelli che mi indicavano cucina thailandese a 800 metri slm!!!! Qua si aspetta di mangiare genuino e locale. Il problema penso che ormai in pochi riescono nella semplice, ma complicata, cucina del Ponente Ligure.

Per non parlare dei vini!!!! Decantando , con i nostri amici, le qualità del Rossese apro la carta dei vini. Ogni carta dei vini che si rispetti deve avere la prima pagina con i vini tipici del posto , che certamente in questa vallata non mancano. Invece nò.  Io sono capitato in questo luogo, dove aprendo la carta vedo una sfilza di vini con questo nome : Chardonè, allora ho richiuso la carta ed ho domandato una bottiglia di Rossese  che mi è arrivata calda a più di 20° ed era imbevibile. Questi sono i promotori della nostra cultura, questi sono i ristoratori che rovinano l’immagine dell’Italia e dei prodotti Italiani. Non chiedo che ognuno di noi faccia un corso da sommelier ma quanto meno affidati a qualcuno del settore che ti possa consigliare, su come impostare una carta dei vini con ampio spazio ai prodotti locale e sopratutto come conservare le bottiglie di vino. Oggi con pochi soldi ci si compra un armadio a vini e così i vini si conservano meglio e vengono serviti a temperature ottimali.

Le mie riflessioni in una notte di mezza estate si fermano qua.


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