Magazine Psicologia

Riflessioni sul Senso della Vita di Alfonso Fiumarella

Da Comunalimenfi
Il valore della vita

In un periodo ricco di notizie rumorose, “Colpo al clan Messina Denaro”, “Abolito il finanziamento ai partiti”, “La protesta dei forconi”, “L’On. Nuti contro l’On. Faraone”, “La sorpresina di Renzi a Grilllo”, sinceramente continua a ritornarmi in mente una sola notizia che come un suono cupo riesco a distinguere tra il fracasso mediatico.

Sto parlando dei suicidi, tentati suicidi che si stanno susseguendo dalle nostre parti, e come nelle nostre parti in un tutta Italia.

Il 12 dicembre un ragazzo di Santa Margherita Belice ha tentato il suicidio dal viadotto Belice, lo stesso giorno un imprenditore di Agrigento fa lo stesso da un altro ponte della SS115 vicino Siculiana Marina. Sempre in questi giorni un ragazzo di 30 anni si è tolto la vita a Mazara del Vallo e meno di un mese fa vi era stato un altro suicidio.

Il 19 ottobre una studentessa di 16 anni a Castelvetrano è rimasta ferita dopo avere tentato il suicidio, forse per una delusione sentimentale. E poi non tanto tempo fa, ad agosto, un altro duro lutto ha colpito Menfi con un altro colpo di fragilità umana.

Certo scrivere di morti e di suicidi è difficile, è molto crudo, sembra quasi che con leggerezza stia descrivendo un film appena visto in tv. Ma non è così, questa è la cruda realtà frutto del disagio sociale, della crisi economica, frutto, in certi casi, di una crisi di sentimenti e di rapporti lacerati.

Premetto che non sono uno psicologo o un sociologo e il mio trattar questo tema è un cruccio perchè non si può stare silenti, non si può non ascoltare questo grido che questa terra e quindi i suoi abitanti stanno lanciando.

No qui, non è colpa del sistema, non è colpa della politica, qui dobbiamo affrontare i temi, dobbiamo parlare, dobbiamo ascoltare e dare la giusta importanza alle cose.

Credo che il consumismo ci ha portati all’esasperazione, credo che i rapporti si stiano logorando tra tweet e chat, credo che il parlare guardando negli occhi il proprio interlocutore sia sano ma poco praticato.

Sento forte il dovere, dall’alto della mia posizione di cittadino, cioè la stessa posizione vostra che state leggendo, che occorre gettare un seme di ascolto nel terreno dei problemi, occorre curar con le parole il nodo in più che pesa sulla vite.

Occorre umanità!

Parlare, ascoltare, condividere, capire che l’esser vivo comporta problematiche che colpiscono tutti, ma nel contempo esser vivo, esser in grado di sbattersi per risolvere ogni impedimento, avere la facoltà disinibita di tentarci o anche di chieder aiuto, di confidarsi con uno sguardo ad un amico, ad un genitore, alla propria donna o al proprio uomo.

Lo so, i problemi molte volte non si risolvono con un abbraccio, con un bacio, una stretta di mano o un sorriso, ma quello che so per esperienza di vita che un bacio, un abbraccio, un sorriso, una parola riescono a farti capire cos’è vivere, cos’è non essere soli, cos’è guardare avanti!

Questi miei pensieri di vita, scritti con trasporto e senza ricette certe, vogliono andare a te che non riesci a trovare lavoro, si riferiscono a te che non ce la fai a pagare i debiti, si riferiscono a te che sei deluso per un amore, si riferiscono a te che ami ma non puoi avere una famiglia che vuoi.

A voi ma soprattutto ai ragazzi, vi esorto a non mollare, vi dico di esser forti che la tempesta passerà, vi dico di gridare il vostro disagio, di capire quando si deve chieder aiuto, di non mollare la vita per la morte, ma principalmente di ascoltare chi vicino a voi non riesce a fare tutto ciò.

Siamo umani, non siamo perfetti, ma dobbiamo rafforzar e render veri i nostri rapporti per trattener quella vitalità che nessun problema ci ruberà.

di Alfonso FiumarellaAlfonso Fiumarella


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