Riflessioni sulla realtà

Creato il 25 febbraio 2012 da Bethany

Oggi voglio condividere con voi una poesia-riflessione che mi ha fatto molto pensare. Spero che abbia lo stesso effetto su di voi, perché è molto veritiera.

Io sogno troppo, ma la gente dice che sognare fa male,                                       perché la gente non capisce che ciò che vive è tutta una finzione,                       perché è troppo legata alla realtà.           Ma la verità non esiste.                             E quindi perché la gente mi deride se me ne creo una tutta mia?                               Non è forse quello che fanno tutti?           La stabilità non è forse una finzione?       Non è forse vero che la nostra fragile casetta di paglia può esser abbattuta dal lupo con un solo soffio di vento?                                                                                       E quindi perché io non posso permettermi di sognare?

Cosa ne pensate? Io credo che sia una cosa molto vera. La realtà non esiste. E’ un concetto oltremodo astratto creato dall’uomo per dare un senso a ciò che lo circonda. Lo stesso computer che vedete davanti a voi non esiste, ma è frutto della mente umana. Con questo ovviamente non intendo dire che siamo affetti da visioni collettive… Passerei per una pazza! E inoltre non lo penso… Intendo dire che l’uomo ha manipolato la realtà (perché qualcosa di reale al mondo c’era, una volta) per dar vita ad un mondo concepito dalla sua mente, ossia non reale. La realtà è formata dagli alberi, dai ruscelli che scorrono in montagna, dal freddo mare blu, dalle candide nuvole la su in cielo. Da noi.

E’ proprio per questo che tutto il resto nella realtà non esiste: il frigorifero, la televisione, il cellulare (aggeggio infernale…), le macchine eccetera. Tutta finzione. Talvolta penso di esser nata nel secolo sbagliato.

Ormai siamo giunti ad un punto tale da non saper più distinguere la realtà in cui viviamo, da quella vera di realtà. Io sogno ancora un mondo perfetto, senza queste tutte futilità che ci circondano. Tuttavia, ormai non sarei capace di viver altrimenti, perché siamo nati nella comodità e senza non potremmo vivere. Poche persone sanno accendere un fuoco senza accendino, conservare cibi senza l’ausilio di un congelatore, divertirsi senza una TV o un Nintendo DS. A leggere, fa quasi ridere questa frase. E’ un modo di vivere tanto diverso dal nostro…

Perciò, perché non posso sognare un mondo ideale, visto che quello che vedo mi è stato imposto da altri?