Io ero comunista. Conservo il senso della lezione marxista e soprattutto la testardaggine per l’eguaglianza, ma non ho paura ad entrare nel dettaglio delle cose che farei e di farmi anche collocare altrove rispetto a dove mi sento (diciamo che mi colloco in luoghi che in Italia ancora non esistono che il PD doveva creare: penso al Labour inglese dove convivono liberisti e trotskisti), ma stiamo esagerando con l’incoerenza qua.
Capirei votare Vendola. Ma votare Bersani con la tessera di Rifondazione Comunista e ritrovarsi pubblicati sul sito di Bersani come se fosse una cosa fighissima che a me, invece, viene in mente la cosa peggiore della mia vita politica: Rifondazione che ci butta tra le braccia del berlusconismo per decenni….eh no. Scusate, ma anche no. E poi, come dice Dario Ballini, ma uno che è tesserato e dirigente ed eletto di Rifondazione Comunista può votare? Ha firmato la carta di intenti? Ha lasciato il suo partito? Qualcuno faccia qualcosa. Qualcuno li fermi. Venite a votare il 25 novembre.
p.s. non sto sventolando il pericolo comunista, state sereni. Io sono anarchica, non ci crederete, ma è così. E percorro strade che vanno in quella direzione, un mondo di gente che si autogoverna con la massima consapevolezza reciproca, anni luce dallo stato dell’umanità di oggi.
p.s.2 non voglio escludere nessuno, ma sul treno del partito si sale prima, non all’ultimo (vedete che sono comunista così?)