Riforma fisco: ecco cosa cambia con le semplificazioni

Da Mrinvest

La riforma fisco dovrebbe agevolare gli adempimenti di dipendenti e pensionati, rendendo più “amichevoli” i rapporti tra Stato e cittadini.

Presentazione dei provvedimenti approvati dal CdM, con i Ministri Maria Elena Boschi (Riforme Costituzionali e Rapporti con il Parlamento) e Marianna Madia (Pubblica Amministrazione e Semplificazione)

Il governo Renzi ha inviato alla Camera due decreti di riforma fisco, che contengono tra l’altro, due novità importanti: le disposizioni sulla dichiarazione dei redditi precompilata e le nuove commissioni censuarie per il catasto.

I provvedimenti, approvati dal Consiglio dei Ministri il 20 giugno scorso, verranno trasmessi alle competenti commissioni parlamentari per poi ritornare al CdM stesso per la definitiva approvazione.

Il modello 730 precompilato.

Per quanto concerne il 730 precompilato, l’Agenzia delle Entrate renderà disponibile, entro il 15 Aprile di ogni anno, a partire dal 2015, la dichiarazione precompilata a ciascun contribuente (pensionato e dipendente). Il tutto sarà reso disponibile in via telematica. Il contribuente può confermare, modificare o integrare i dati ricevuti, inserendo nel 730 altri dati relativi ad eventuali detrazioni, agevolazioni e ulteriori informazioni per una corretta e completa dichiarazione dei propri redditi.

Dunque, con la nuova riforma fisco, dal 2015 il contribuente può controllare il nuovo 730 precompilato attraverso i siti dell’Agenzia delle Entrate tramite il Caf (Centro di assistenza fiscale), il commercialista o il sostituto d’imposta (datore di lavoro o ente pensionistico) e seguire le procedure. Nulla vieta, comunque, di presentare la dichiarazione dei redditi con le modalità usuali.

Una novità riguarda le spese sanitarie, alcune delle quali saranno inserite nel modello precompilato a partire dal 2016 riguardante i redditi del 2015.

I valori catastali.

L’altra innovazione importante della riforma fisco riguarda il Catasto: si parla di rinnovarlo da circa 20 anni e forse è la volta buona che possano essere risolte le ingiustizie determinate dalle stime catastali attualmente in vigore.

La riforma riguarda, in pratica, un riesame dei valori catastali e l’attuazione di modifiche che rendano più conformi i prezzi catastali con quelli di mercato, tenendo conto delle valutazioni degli immobili dei centri e delle periferie.

Saranno deputate a questi aggiornamenti le commissioni censuarie, le quali saranno suddivise in commissioni locali e una centrale avente la sede a Roma. Il provvedimento specifica anche le sezioni (catasto urbano, dei fabbricati e terreni) e la composizione delle commissioni (numero e selezione dei membri), indicando la durata di dette commissioni che viene fissata in cinque anni.


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