“Tra gli oltre 7mila emendamenti presentati dalle opposizioni ― ha detto Cotti ― questo detta recise condizioni all’utilizzo di vaste aree del territorio italiano come poligoni militari, condizionandone il via libera solo dopo un’intesa politica ed economica con le regioni, una norma che andrebbe ad integrare e innovare l’attuale articolo 120 della Costituzione”.
Quello di Cotti non è il solo emendamento che, se approvato, potrebbe portare benefici all’Isola. Per impedire il tentativo di ridurre l’autonomia e la specialità statutaria della Sardegna, con la limitazione delle funzioni legislative e amministrative, il senatore cinquestelle ha presentato anche l’emendamento 38.87, che recita: “Dette intese potranno prevedere che la funzione legislativa e amministrativa in talune materie di competenza esclusiva statale, possano essere delegate alle Regioni a Statuto speciale e alle Province autonome di Trento e Bolzano, con norme di attuazione, secondo le previsioni dei rispettivi Statuti“.
L’emendamento che però ha maggiori probabilità di superare il voto d’Aula e che potrebbe consentire alle regioni autonome di tenere, previa intesa stato-regione, competenze che la riforma in atto riserverebbe allo stato centrale ― il 38.88, uno dei pochi che verosimilmente la maggioranza appoggerà in Aula ― è quello già approvato in sede di Commissione e a prima firma Karl Zeller (Gruppo per le Autonomie), sottoscritto anche da Cotti, unico tra i parlamentari sardi.