La modifica introdotta va a sopprimere completamente la potestà legislativa concorrente fra Stato e regioni. Per quanto riguarda la competenza esclusiva statale, essa resterà: sul coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario; sui mercati finanziari ed assicurativi; sulla produzione, trasporto e distribuzione nazionali dell’energia e le infrastrutture strategiche; sulle grandi reti di trasporto e navigazione d’interesse nazionale – compresi i porti e gli aeroporti di interesse nazionale e internazionale; sulle norme generali sul governo del territorio e coordinamento della protezione civile. In queste materie le regioni avranno però competenza per gli aspetti di “di interesse regionale”.
La commissione ha anche approvato la clausola della salvaguardia dell’ interesse nazionale. Infatti, nell’emendamento si legge che: “Su proposta del governo la legge dello Stato può intervenire in materie non riservate alla legislazione esclusiva quando lo richieda la tutela dell’unità giuridica o economica della Repubblica, ovvero la tutela dell’interesse nazionale”. Anche qui si nota però una modifica dal progetto presentato dal governo, che prevedeva l’uso di questo potere se “lo renda necessario la realizzazione di programmi di riforme economico-sociali di interesse nazionali”.
E’ arrivato anche il commento da parte del ministro per le riforme costituzionali, Maria Elena Boschi, dal quale si evince la fiducia del governo su questa riforma, considerando l’approdo in aula del testo per giovedì una “ipotesi ragionevole”, sebbene abbia poi chiarito che si prospetterà una discussione generale che “possa richiedere un po’ di tempo”. Il ministro ha ribadito che lei ed il governo non sono preoccupati “sui numeri in aula” . Riguardo la richiesta di alcuni senatori di poter avere più tempo – si è richiesta una settimana in più – il ministro ha ricordato che su questa valutazione “deciderà la presidenza del Senato”.