Ormai la misura è colma!
Si sente spesso parlare di riforme istituzionali, ma invece di farle si continua a tassare per spremere come limoni il popolo italiano, in barba a qualunque teoria economica che vuole che all’aumentare delle tasse corrisponda sia una diminuzione dei pagamenti sia una diminuzione degli introiti fiscali.
Si potrebbe tranquillamente vivere di turismo.
Il nostro paese è la culla del turismo per eccellenza dove ogni anno si riversano frotte di turisti assetate di cultura e di conoscenza ed invece trovano sempre più spesso sbarrate le porte dei vari monumenti dei vari musei e delle varie attrazioni di interesse non solo nazionali ma anche internazionali; è ora di finirla.
Un altro settore strategico è l’energia.
Un settore ormai martoriato da tasse, balzelli e soprattasse che ci hanno fatto diventare la pecora nera dell’Europa se non del mondo intero. In questo settore noi abbiamo il prezzo dell’energia più caro del 35% rispetto alla media europea ed invece di fare qualcosa lo affossiamo ancora di più con accise anacronistiche. Si potrebbero costruire dei dissociatori molecolari che trasformando i rifiuti in energia o in materie prime (noi ne importiamo oltre il 40%) farebbero dell’Italia un esempio virtuoso non solo nell’Europa ma sicuramente nel mondo intero ed invece ancora per quella miopia che ho citato poc’anzi, siamo sempre più indebitati per acquistare materie prime e continuiamo con le discariche.
Altro settore non meno importante è l’industria.
Nel dopoguerra eravamo una delle potenze migliori e più industrializzati del mondo adesso invece grazie ai governi Monti prima e Letta dopo siamo ridotti a fanalino d’Europa.
A che serve tassare ancora e spremere il popolo italiano quando il benessere di una nazione si misura nella sua capacità di esprimere leader all’altezza della situazione e nel contempo avere una politica energetica e industriale similare a quella messa in piedi dalla stessa Italia nel secondo dopoguerra? Serve un nuovo miracolo economico che possa gettare le basi per un rinnovato interesse non solo degli investitori internazionali ma anche dei cittadini di questa Repubblica ormai tanto bistrattati e spremuti; il limone al confronto sarebbe ancora un frutto da mangiare.
Riusciremo come cittadini ad imporci in questo groviglio di politicanti da quattro soldi dove il loro bene primario è la conservazione del potere?
Andreotti soleva dire “il potere logora chi non ce l’ha”!
Io la cambierei in “il potere logora chi lo perde” perché non c’è più animale pericoloso di un animale ferito.
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