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Siamo nel cuore di Brera, un quartiere che, tra anni che passano e continui cambiamenti, riesce a mantenere un fascino che coinvolge. E il ristorante Rigolo è uno dei punti di riferimento e di certezza. Questo bel locale è stato aperto alla fine degli anni Cinquanta dalla famiglia Simoncini, Silvano, Sivaldo, Franca e Wilma, che oggi continua con il figlio Renato, più che mai, la tradizione di piatti buoni e gentilezza.
Frequento il locale dei Simoncini dalla fine degli anni Ottanta e ne amo l’ambiente e l’atmosfera. In quel periodo ero coinvolto nell’organizzazione del primo convegno internazionale di marketing a Milano, al teatro Manzoni e nell’allestimento di una mostra storica sull’industria italiana, in collaborazione con il Corriere della Sera che, con alcuni giornalisti e scrittori, era molto presente in queste sale.
Ci sono andato qualche volta con un giovane caporedattore poi diventato direttore e spesso con una bellissima fidanzata che ritorna davanti ai miei occhi, quando mi siedo al tavolo ben allestito del ristorante dei Simoncini.
Poi, sono stato un bel po’ in giro per il mondo e da poco sono ritornato al Rigolo e l’ho trovato in ottima forma. L’abituale gentilezza, un locale arioso e ben arredato che ti accoglie con calore, una cucina che spazia tra Toscana, Lombardia, Italia, con attenzione ai prodotti, ai sapori, agli aromi. Eppoi, al giovedì c’è il carrello dei bolliti, una poesia per il palato e anche per gli occhi. Non è un piatto da dieta, non sarà alla moda , ma fa godere chi lo gusta e io da sempre assaggio tutto, compreso il purè, la mostarda e la salsa verde (alla quale mi aveva svezzato tanti anni fa mia nonna Ermelinda). Ma come dimenticare il risotto, la pappa al pomodoro, la carne in generale e anche alcune proposte di pesce. Per finire, i dolci e una buona cantina che ha alcuni rossi ben bilanciati nel gusto e nel prezzo e alcuni buoni bianchi.
Cosa possiamo aggiungere? Ritornare al Rigolo, mi ha fatto sentire più giovane, anche se non ho più notizie di quella bellissima fidanzata dai cappelli scuri e gli occhi chiari.
In ogni modo, lunga vita al Rigolo e alla sua atmosfera.
Mauro Pecchenino