Pubblicato il 13 novembre 2012 con Nessun Commento
Questa settimana il nostro Guru Nikko per la rubrica RIGUARDALO reinterpreterà secondo la sua personale chiave di lettura il film “Fight Club”, complessa e provocatoria pellicola del 1999 del regista David Fincher con protagonista Brad Pitt.
Il film ebbe un successo al di sotto delle aspettative, anche perché, lo stesso regista poco tempo prima ebbe un successo cinematografico molto più importante con il film Seven, Fight Club costò infatti 63 milioni di dollari e non riuscì a incassarne più di 100. Ebbe però la sua rivincita come successo fino a essere un Cult in On Video. Anche la locandina del film, tutt’oggi è ricordata come “locandina cult” per il fatto che i due protagonisti Edward Norton e Brad Pitt all’interno hanno i cognomi scambiati cioè Brad Norton e Edward Pitt a simboleggiare poi quello che è il film perché Brad Pitt non interpreta nient’altro che l’alter ego di Edward Norton, alter ego di questa persona che all’interno di una società che fa, compie, svolge una vita normale e crea quasi involontariamente, grazie al suo alter ego, una società, una micro-società sovvertiva e ribelle a cospetto di una società consumista che ci vuole tutti belli, ricchi, rock star e trova come collante per i membri lo scontro fisico perché diceva che “solo dopo la lotta si abbassa il volume della vita e tutto diventa più chiaro e solo dopo una volta che hai perso tutto, hai perso tutto quello che hai a livello materiale, la vita ti si presenta per quello che è realmente” tanto è vero che la generalità del film sta proprio nel fatto che l’alter ego di Edward Norton cioè Tyler Durden (Brad Pitt) per tutto il film sembra essere un suo amico mentre solo nel finale ti rendi conto che si tratta della stessa persona… Immaginate di avere un amico che vi stravolge la vita, che stimate talmente tanto che rappresenta quasi voi stessi e poi un giorno uscite di casa vi accorgete che questo vostro amico non è nient’altro che la vostra invenzione, cioè la proiezione di ciò che voi vorreste essere!
Tyler Durden forma questa “setta” proprio a cospetto di una società che non avendo oggi ne una grande guerra, ne uno scopo… il vero problema, il vero mostro da combattere è questa depressione che sta tra il messaggio dei media che ci vuole tutti perfetti, tutti belli, quindi le aspettative che sono comunque sempre in contrasto con le delusioni di tutti i giorni perché poi più vai avanti e più ti rendi conto che non tutti diventano una sorta di dei che la società ti spinge a essere… tanto è vero che una frase che mi rimane impressa di Tyler Durden cito testualmente Tyler Durden “l’auto-miglioramento non è nient’altro che masturbazione” e una frase forte che dice lui all’interno del film che “ infilarti delle penne nel culo non fanno di te una gallina” quindi…riguardate questo film pensando che quello che state vivendo in questo momento non è nient’altro che un prodotto di quello che la società si aspetta che voi facciate ma che all’interno di voi esiste un’ altra ‘persona’ ,un pò più animalesca, che pulsa e che spinge per uscire fuori!
GURU NIKKO