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Rilancio malpensa da parte lega-berlusconi : fallito. colpa anche del piano salvataggio alitalia del premier

Creato il 26 maggio 2011 da Madyur

Un paio di mesi fa Letizia Moratti aveva affermato “Grazie al nostro lavoro abbiamo superato l’addio di Alitalia”. L’hub potrebbe farlo Lufthansa , il primo operatore del nostro aeroporto, vantava. La notizia recente è che Lufthansa spegne le luci di gloria della Moratti, lascia Malpensa.

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Niente hub , spostati altrove i 9 aerei , cancellati un centinaio di voli alla settimana. I salvatori – Berlusconi , Moratti e Formigoni – non sono riusciti a salvare Malpensa , come garantivano , dalla cessione di Alitalia ad Air France. Il tempo è passato, la promessa da campagna elettorale ( Berlusconi è diventato premier) non è stata mantenuta. L’ex compagnia di bandiera non è andata Oltralpe , ma parcheggiata nella mani di una cordata italiana , con Air France socio di minoranza. L’unico obiettivo importante era il rilancio di Malpensa : fallito.

La frase che sintetizza la campagna bugiarda del Premier era “La Lombardia è il motore dell’Italia , da qui si deve poter partire per ogni angolo del mondo”. Peccato che dopo tre anni i numeri raccontino qualcos’altro : lo scalo lombardo è un deserto. Due milioni sono i passeggeri persi nel 2010, e un 25% in meno rispetto al 2007. Anche Linate non se la passa bene : il 18% del 2007.

La Lega , complice di Berlusconi, ha assistito senza batter ciglio all’eutanasia degli scali di Milano. Sacrificati per avere il federalismo fiscale. Ognuno dei tre cavalieri , citati prima, ha dato una coltellata allo scalo Malpensa e ha segnato un punto per il suo flop. La prima l’ha tirata Berlusconi consegnando Alitalia a Colaninno. La cordata italiana ha scelto Fiumicino come hub e tagliato il cordone con Malpensa. Non solo Berlusconi , per convincere gli imprenditori a prendere la compagnia italiana, ha sospeso per tre anni i poteri antitrust su Alitalia. Risultato : a Linate l’Alitalia opera in monopolio sulla tratta Milano-Roma , malgrado sul tavolo Sea ci siano richieste per operare 54 mila slot da parte di colossi mondiali. La stessa Lufthansa aveva chiesto di volare tra Roma e Milano : bocciata.

Nel tavolo Tremonti è fermo da tempo il decreto per l’aumento delle tasse aeroportuali necessario a finanziare gli investimenti per rilanciare lo scalo. Singapore Airlines ha chiesto da tempo l’autorizzazione a collegare direttamente Milano con New York. Ma la domanda è ferma chissà perché (aggiungere un concorrente ad Alitalia). Ma intanto Malpensa paga.

La colpa di Formigoni è di non aver dato un fruttuoso collegamento tra Malpensa e Milano. Tanto che Lufthansa ha sottoscritto un accordo con un operatore di pullman privati per trasportare i passeggeri allo scalo.

Moratti invece ha deciso di usare Malpensa come fondo per risanare Milano. Per tappare i buchi della città , Moratti ha deciso di staccarsi un dividendo di 110 milioni di euro dalla società Sea , riuscita grazie a tagli dei costi ad essere in utile. Soldi che avrebbero fatto comodo alla società di gestione dell’aeroporto. A Palazzo Marino non importa: devono trovare i soldi per condonare le multe.


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