Poche pagine che non stancano mai, lette e rilette nelle sere d'inverno, tra le mura della nostra casa, in metropolitana, sul treno, tra i banchi di scuola, oppure sdraiati su un prato fiorito da poco, su una spiaggia rovente. In ogni dove, Nostra signora delle rondini serba una forza che supera il tempo e lo spazio per questo credo di non esagerare quando affermo che si potrebbe annoverare tra i classici della letteratura straniera.
Terapione, monaco discepolo "del grande Atanasio, era rude, austero, dolce soltanto verso le creature nelle quali non sospettasse la presenza di diavoli. In Egitto aveva risuscitato ed evangelizzato delle mummie; a Bisanzio aveva confessato imperatori; era venuto in Grecia sulla fede di un sogno, con l'intenzione di esorcizzare questa terra ancora sogggetta ai sortilegi di Pan". Si legge inoltre che Terapione "le temeva (sottointenso le ninfee pagane) come un branco di lupe, e loro lo irritavano come un gregge di prostitute".
Ma dietro ad ogni animo arido si nasconde sempre un cuore tenero che riesce a capire anche i più selvaggi temperamenti femminili. Il monaco si rivelò aperto e comprensivo verso i misteri pagani della Madonna protettrice delle rondini. Religione cristiana contro credenze pagane, misoginia, miti e leggende risalenti alla Grecia antica, e poi ancora misticismo, santità, rapporto con Dio e con la Chiesa cattolica. Tutto ciò viene racchiuso in poche pagine che la Yourcenar racconta, interpreta e rielabora secondo schemi favolistici originali ma anche sottilmente ironici e poeticamente ben strutturati.
Nostra signora delle rondini fa parte di Novelle Orientali, un'opera di immenso valore in quanto testimonia il tentativo dell'autrice (continuo e costante negli anni) di avvicinarsi e capire a fondo quella Grecia che tanto aveva assaporato e vissuto durante i suoi viaggi giovanili. Inoltre questa favola viene raccontata attraverso la semplicità di un linguaggio che conosce la sapiente saggezza propria dei grandi autori classici ma che, tuttavia, non viene ostentata senza motivo alcuno.
Riscoprire e rileggere Marguerite Yourcenar significa addentrarsi in un dolore collettivo e personale al tempo stesso, ripercorrere la storia di una grande scrittrice ma anche la storia dei nostri padri, dei nostri nonni, di un periodo che abbraccia gli anni '40 fino ai primi anni '80. Figli di una storia che non possiamo e non dobbiamo ignorare.