Rilevazioni aeree con droni professionali: la nuova frontiera per la gestione del territorio

Creato il 18 aprile 2015 da Ediltecnicoit @EdiltecnicoIT

Apportare un netto miglioramento della capacità di prevenzione e riduzione dell’impatto di eventi calamitosi oltre a fornire un valido strumento di contrasto ai reati contro il patrimonio ambientale. I droni radiocomandati a pilotaggio remoto (APR) possiedono tutte le potenzialità per trasformarsi in validi alleati per gli enti pubblici nell’obiettivo virtuoso che punta a soddisfare la necessità di acquisire informazioni dal territorio nel minor tempo possibile ed a costi contenuti, consentendo un più corretto ed efficiente monitoraggio ambientale.

I droni sono infatti gli elementi basilari di inediti sistemi di monitoraggio capaci di dare vita alla naturale evoluzione dell’aerofotogrammetria, fornendo, tra le altre cose, una risposta qualitativa superiore alla topografia classica. L’aerofotogrammetria da drone si configura come una tecnica innovativa di rilievo da remoto che permette la restituzione tridimensionale del territorio attraverso l’acquisizione di fotogrammi e la successiva sovrapposizione.

In questa direzione Maggioli e Italdron hanno stipulato un accordo di partnership esclusiva volta ad offrire agli enti pubblici di tutta Italia servizi di noleggio droni equipaggiati con sensori adatti alle specifiche esigenze degli Enti con operatori qualificati (muniti di polizze professionali). Italdron è abilitata da E.N.A.C. per operazioni specializzate non critiche ed è Socio Fondatore e membro del consiglio direttivo di Assorpas.

Il servizio si pone pertanto alla stregua di un valido supporto per la gestione e vigilanza del territorio. I droni radiocomandati sono infatti in grado di:
- fornire il loro servizio per la realizzazione di fotografie e video riprese aeree a bassa quota;
- garantire indagini di aerofotogrammetria digitale e rilievi termografici e con camera NIR multi spettrale.

Ovviamente Maggioli e Italdron garantiscono la cura diretta di tutte le fasi del processo d’indagine: dall’acquisizione all’elaborazione delle immagini, fino alla realizzazione del prodotto finale.

Le soluzioni proposte grazie a questa partnership si delineano come efficaci strumenti di supporto alle funzioni di gestione e di vigilanza del territorio, nonché di ausilio nella difesa dell’ambiente (ad esempio aree urbane, industriali, rurali, agricole, coste, bacini idrici). Per ottenere questi risultati è necessaria l’integrazione di dati provenienti da diverse fonti ed acquisiti con sensori digitali avio trasportati (camere fotogrammetriche, sensori iper spettrali e termici).

Ecco, in rapida sintesi, alcune attività consentite dalle rilevazioni aree effettuate con droni professionali:

Fotogrammetria aerea ed elaborazione immagini
Un’interessante applicazione pratica è la fotogrammetria aerea classica: si tratta di una tecnica di rilievo che consente di ottenere informazioni metriche (forma e posizione) di oggetti tridimensionali (terreno oppure manufatti) mediante interpretazione e misura di immagini fotografiche ottenute con macchina da presa montata su un velivolo (di solito un aereo), che riprende il territorio sottostante. In questo senso diventa quindi possibile rilevare e catalogare ampie zone di territorio con un grado di precisione e di dettaglio simili a quelli della topografia tradizionale eseguita con la strumentazione a terra, ma in tempi molto più rapidi ed acquisendo una quantità significativamente superiore di informazioni territoriali

Esempi in questo senso sono: la cartografia tecnica, tematica, catastale ed orto-fotografica, le riprese in luoghi non accessibili a seguito di calamità naturali (esondazioni, terremoti, frane), l’individuazione di discariche abusive, piantagioni, illegali e il controllo di eventuali abusi edilizi.

Elaborazione di immagini multispettrali
Le ortofoto digitali tipo RGB (immagini a colori nel campo del visibile), Infrarosso/Termiche, NIR (nei campi di spettro prossimi all’infrarosso), nonché multispettrali, rappresentano uno strumento “integrato” di indagine del territorio. Queste ultime possono infatti fornire dati indispensabili in numerosi campi di studio, dalla pianificazione territoriale al monitoraggio del rischio idrogeologico e rischio sismico, ed essere d’ausilio per i processi decisionali, anche qualora i tempi di valutazione e deliberazione debbano necessariamente essere rapidi.

I campi di applicazione di tale strumento sono molteplici: spaziano dal censimento delle discariche abusive alla ricerca di agenti inquinanti ambientali (il flusso di un liquido, anche all’interno di un altro liquido a differente temperatura può essere identificato tramite immagini termiche, permettendo così di individuare scarichi illegali), ed ancora nella ricerca di perdite da impianti fognari, o dei processi di dispersione di inquinanti. Ma il “range” di utilizzo non termina qui: l’elaborazione di immagini multispettrali può essere utile per la rilevazione di non funzionamento di pannelli fotovoltaici, per monitorare lo stato dei suoli (delle acque o della vegetazione) e per la rilevazione di discariche.

Ricostruzione 3D di vari scenari (archeologico, manufatti, fabbricati, interni) e contestuale stampa 3D
La generazione di un Modello 3D è un processo finalizzato a rappresentare matematicamente un oggetto o una scena in 3 dimensioni, utilizzando uno o più software dedicati partendo da misure reali o altre informazioni. Tra gli esempi di utilizzo in questa direzione va certamente menzionata la documentazione e analisi di contesti archeologici alla loro conservazione digitale e tutela, in un percorso che transita dalla divulgazione (filmati/realtà virtuale) alla applicazione GIS, fino a giungere alla stampa 3D e alla creazione di prototipi.


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