Rimbalzo controllato, 10° puntata e la magia del numero 10: Susy Nicoletti

Creato il 16 febbraio 2013 da Shefutsal
Decima puntata della nostra rubrica dedicata al futsal femminile. Conosciamo insieme Susanna Nicoletti, fuoriclasse dello Statte. 
Ieri era San Valentino e dunque questa puntata di Rimbalzo Controllato è interamente dedicata agli amanti. Ma non ai soliti due (lui e lei, lei e lui, lui e lui, lei e lei) noiosi piccioncini che vedi sbaciucchiarsi su una panchina al chiaro di luna, bensì a tutti quelli che amano follemente il nostro sport. È una puntata per tutti quelli che inseguono il pallone, che corrono dietro quella sfera, che sia sul campo o dietro le quinte. È dedicata a tutti quelli che si alzano in piedi per una rete e allo stesso tempo restano ammirati da un colpo di suola. Genio, follia, imprevedibilità e amore per la palla. Rapidità, cinismo, estro e una capacità unica nel rendere magico tutto ciò che gravita intorno a quei 10 giocatori in campo. Già, il 10. Dieci come i giocatori, dieci come le puntate della nostra rubrica. Dieci come il numero più romantico e decisivo di questo sport. Dieci. Come Susy Nicoletti. L'eterna giocatrice dello Statte, classe '83, è la protagonista di questa puntata. 
“Il numero 10 l'ho preso quando sono arrivata qui a Statte, è stato Tony (ovviamente mister Marzella) a darmelo. Sino a quel momento avevo sempre avuto il numero 21 perchè il mio idolo è sempre stato Zidane”. Da quando però la maglia rossoblu le è ricaduta sulle spalle, quel numero 10 non lo ha più abbandonata: “Non me lo sono più levata e mi ci sono affezionata. È un numero con un significato importante, ma soprattutto mi ha portato fortuna, con lui ho vinto 10 titoli”. 
Dieci è il numero ricorrente, ma chissà che non sia l'anno buono per mettere un altro titolo in bacheca e fare 11: “Già lo scorso anno ci siamo andate vicino, ci teniamo ad aumentare il palmares societario e a raggiungere gli obiettivi che ci siamo posti a inizio anno. La società ha lavorato tanto e bene per rinforzare la squadra e da sempre, essendo lo Statte, puntiamo a vincere”. A stretto giro di boa il primo obiettivo è la coppa Italia: “Non ci nascondiamo, sarebbe inutile farlo, abbiamo tutte le intenzioni di vincere. È una competizione difficile da conquistare, a Pescara ci saranno 3 o 4 squadre favorite, come AZ, Lazio, Sinnai e noi. Tuttavia, come l'anno scorso il Kick Off, non vince sempre la favorita. Sarà sicuramente una bella Final Eight”. 
Umiltà e sacrificio - In tanti anni di Statte una cosa non è certamente cambiata, la voglia di vincere: “Sono passate e cambiate tante giocatrici, anche se lo zoccolo duro del primo titolo è rimasto lo stesso. Ciò che è rimasta intatta è l'umiltà e lo spirito di sacrificio. Se non ci sono queste caratteristiche non puoi sperare di vincere così a lungo. Siamo consapevoli che nessuno ci ha regalato, né ci regalerà mai niente e che serve, come detto, umiltà e la voglia di sacrificarsi”. In questa stagione lo Statte è ancora imbattuto, ha vinto tutte le partite che ha giocato e incute, come non mai, timore agli avversari. Sognare l'accoppiata Coppa-Campionato, non è reato: “Puntiamo a vincerle entrambe, come è nella nostra mentalità, le carte in regola ci sono tutte. Se sarà poi possibile lo dirà solo il campo, durante la stagione entrano in gioco tanti fattori. Innanzitutto vinciamo la Coppa, ci teniamo tantissimo”. Le rossoblu, infatti, vogliono dimostrare di valere ancora i massimi livelli del nostro campionato: “C'è tanta amarezza nei confronti della passata stagione e una grande voglia di riscatto, elemento che ci ha sempre contraddistinto – continua la numero 10 -. Non sempre abbiamo vinto, anzi, abbiamo perso tante finali, ma le vittorie che sono poi arrivate, sono state sempre costruite su quelle sconfitte. Ci siamo sempre rialzati”. 
Reazione e Nazionale - E si sono rialzati anche questa volta, dopo la batosta della finale scudetto persa in casa con la Reggina. Le rossoblu si sono rimesse in discussione, hanno saputo cambiare e reagire da campionesse. La stessa Nicoletti sta disputando una stagione che la vede assoluta protagonista. Una sorta di seconda giovinezza. “Mi sento bene e sono molto stimolata sia dal cambio di modulo, che dal cambio di ruolo. Dopo tanti anni non faccio più il pivot statico e i nuovi innesti mi stanno trasmettendo tanto. Si respira davvero una bella aria”. Per la numero 10 parlano i numeri, i titoli vinti e una valanga di gol. A mancare è la maglia azzurra “che sarebbe la ciliegina sulla torta di una carriera nella quale ho vinto tutto quello che c'era da vincere. Una carriera fortunata, ma guadagnata sul campo. La Nazionale è un sogno, anche se per ora è un pensiero lontano...”. Il pensiero più vicino è tutto per lo Statte, per il campionato e per la coppa. Susy Nicoletti continuerà a stupirci, ad emozionarci e ad allargare le braccia ad ogni gol con quel numero 10 sulle spalle. In definitiva, continuerà a farci innamorare di questo sport. 
Matteo Santi
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