NAPOLI – Truffa ai danni dello Stato e peculato. È questa l’accusa formulata dai pm della Procura di Napoli riguardo l’uso improprio dei fondi pubblici destinati ai gruppi politici del Consiglio regionale della Campania. Tale indagine, ha portato le manette al consigliere regionale campano del Pdl Massimo Ianniciello, ha reso indagato il suo commercialista e anche un ex capogruppo del Pdl. In sostanza, Ianniciello avrebbe ottenuto rimborsi per circa 64mila euro presentando fatture per spese mai sostenute.
L’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari rappresenta soltanto una prima tranche di un’attività investigativa durata oltre un anno. Le Fiamme gialle, coordinate dal procuratore aggiunto Francesco Greco, che dirige la sezione reati contro il patrimonio, hanno eseguito decine di perquisizioni in consiglio regionale, al centro direzionale, per acquisire atti relativi ai bilanci dei gruppi.
Complessivamente sarebbe di circa di 4-5 milioni di euro la somma destinata ai gruppi consiliari sulla quale si è posta l’attenzione della procura di Napoli. L’indagine ha avuto inizio nel 2011 a seguito di una denuncia contro ignoti che segnalava irregolarità nell’esecuzione di un appalto di servizi avente ad oggetto la manutenzione delle attrezzature stradali da parte di una società edile.
Sviluppi ulteriori sono previsti prossimamente. L’indagine infatti è ben più vasta e, se non è arrivata ai livelli di quelle che hanno riguardato i consigli regionali di Lazio e Lombardia ”è solo questione di tempi”, spiega un investigatore.