Rimborso del 730 o Unico: quando e come richiederlo

Da Raffa269

Il rimborso del 730 (in generale ciò che deriva da una dichiarazione dei redditi) è il rimborso dell’Irpef: come viene liquidato e quando? Queste sono le 2 domande più comuni che si sentono nei corridoi delle aziende ed imprese italiane in questo periodo, fatte da parte di chi desidera vedersi rimborsare eventuali conguagli Irpef a credito per effetto di maggiori deduzioni o detrazioni di imposte rispetto a quanto. Desidera sapere se, come e quando potrà riavere indietro le maggiori imposte e tasse versate.

Rimborsi Irpef per i lavoratori dipendenti
Il rimborso Irpef del 730 andrà a finire nella busta paga di luglio e prende il nome di conguaglio Irpef per cui in questo mese il datore di lavoro presso cui siete dipendenti effettuerà il calcolo per vedere se siete a credito o a debito di imposta in base alle risultanze delle trattenute effettuate sugli stipendi dei mesi precedenti e alle detrazioni che gli avete comunicato nonché anche in relazione alle ultime novità fiscali di cui è necessario prendere atto anche in sede di calcolo. I due parametri divengono quindi il CUD che avrete sicuramente già ricevuto e le comunicazioni effettuate al datore di lavoro delle detrazioni e deduzioni di imposta.

Vi segnalo se non lo avete letto un sintetico articolo dedicto a come leggere la busta paga.

Siamo in pieno periodo post-compilazione del modello 730 relativo alla dichiarazione dei redditi dell’anno precedente, e molto spesso ci troviamo a dovere fare i conti con il rimborso Irpef (ma che può essere un conguaglio negativo… capita spesso… e costringere a versare un’addizionale che sarà decurtata dalla buste paga successiva) di fine anno che può essere positivo o negativo a seconda di quello che abbiamo comunicato al datore di lavoro, il nostro reddito da lavoro dipendente, le ritenute di imposta fiscali che ci hanno tolto in busta paga mensilmente e le detrazioni di cui abbiamo diritto (interessi su mutuo per l’abitazione principale, deduzioni per figli a carico, assegni di mantenimento, agevolazioni fiscali per i lavori di ristrutturazione, ecc).

Le risultanze del 730 sono quelle che emergeranno precisamente dal mod. 730-3 o 730-4, a seconda che siano compilati dal vostro datore di lavoro e rispettivamente inviati direttamente o inviati ad un professionista commercialista abilitato o ad un CAF (centro di assistenza fiscale).
A tal fine chiariamo che con il modello 730 nasce l’eventuale rimborso a debito o a credito sulla base di quanto stabilito dal DM n.164 del 1999 e che vi sarà decurtato (se da pagare) o accreditato (se da ricevere perché siete a credito) nella busta paga relativa al mese di luglio.

Rimborso Irpef per i pensionati o titolari di pensione
Per i pensionati invece a partire dal mese di agosto o di settembre. Nel caso di rimborso Irpef da 730 il meccanismo è lo stesso pertanto il datore di lavoro si troverà a corrispondere maggiori importi in busta paga perché dovrà effettuare minori trattenute. In caso di cessazione del rapporto di lavoro, cosa che abbiamo visto capita spesso e fa sorgere alcuni problemi in sede di calcolo del rimborso Irpef ed indicazione nel 730 il versamento dell’eventuale rimborso andrà effettuato personalmente.

Rimborso da Modello Unico
Per il modello Unico è leggermente differente la cosa in quanto da una parte abbiamo il quadro CR dove esporre i crediti di imposta di diversa natura ma abbiamo anche un quadro apposito Quadro RX dove troviamo le risultanze a credito o a debito.

Considerate sempre che i crediti relativi all’IRPEF, alle addizionali regionali e comunali di importo pari o inferiore a 12 euro non sono rimborsabili né utilizzabili in compensazione. I crediti relativi ad IVA, ad Imposte sostitutive e alle altre imposte indicate nel quadro RX di importo pari o inferiori a 10 euro non sono rimborsabili.

Si potrà optare o per il rinvio a futuri esercizi del credito per la compensazione con futuri debiti di imposta o alla richiesta del rimborso del credito irpef. Nel caso in cui si intende chiedere a rimborso il credito irpef risultante dalla presente dichiarazione ovvero il credito derivante dalla precedente dichiarazione e pertanto risulti compilata la colonna 3 di uno o più dei righi da RX1 a RX19, e/o la colonna 4 di uno o più dei righi da RX20 a RX26, il contribuente, per ridurre i tempi di erogazione del rimborso, può comunicare direttamente all’Agenzia delle entrate le proprie coordinate bancarie mediante i canali telematici dell’Agenzia delle entrate o presentare la richiesta di accreditamento ad un qualsiasi ufficio locale.

Se il contribuente non ha utilizzato il credito in compensazione in F24 e non fa valere il credito nella dichiarazione successiva o se questa non è presentata perché ricorrono le condizioni di esonero, può chiedere il rimborso presentando un’apposita istanza agli Uffici dell’Agenzia delle Entrate competenti in base al domicilio fiscale. Se il contribuente nell’anno successivo, ricorrendo le condizioni di esonero, non presenta la dichiarazione, può comunque indicare il credito in questione nella prima  dichiarazione successivamente presentata.

Vi ricordo inoltre che vi troverete a dover versare anche l’acconto Irpef e l’acconto Inps.
Se volete farvi un’idea delle modalità di calcolo e versamento, potete consultare i precedenti articoli scritti sull’argomento (usare il comodo motore di ricerca qui nella barra sulla destra)

Vi ricordo sempre di verificare se avete fruito delle deduzioni e detrazioni irpef in modo da verificare eventuali risparmi di imposta.

Guida alla compilazione del 730