Muro a calce con erba
- era fausta la vita
nei giorni della gioia
prima dell’inciampo -
Non ho rimpianti
ma so cosa vuol dire averne
I rimpianti son scomodi
peggio di un calzino vecchio, slargato
si muovono nelle scarpe dell’esistenza
rimarcando pieghe la loro presenza
Non bussano, entrano nella tua vita
ad ogni pie’ sospinto, gli basta solo il pretesto
s’insinuano adagio senza preavviso e poi
ti prendono come d’assalto e non l’aspetti
A farli entrare sei tu prendendone le vesti
(una rivincita sulla vita non si rifiuta per una resa),
appena un accenno e t’accompagnano fieri
Nemmeno la saggezza presa col tempo andante,
la saggezza che passa per la vita ressa
basta a levarseli di dosso
Pensa, ne faccio volentieri a meno
e preso a mutarli piombo in oro
reclamano d’assillo la loro presenza
col ricatto a rivendicare inconscio
il tuo riscatto di fronte al mondo
C’arrivano, con l’inganno: piagnisteo e pietà
E li, albergano in te per la tua assenza
fino a prenderne gloriosi i giorni e il respiro
il volto e il ghigno tra cadute e inciampi
e mentre se li che ti rialzi, loro a rincorrerti
desidéri, uno s’estingue e l’altro sorge, senza sosta
Non ho più rimpainti ma mi girano intorno
come avessi un riscatto ancora a cui mirare