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Troppi sono i punti della dinamica dell’omicidio che non convincerebbero gli investigatori, a cominciare dall’efferatezza stessa del delitto. Gli inquirenti sembrano convinti che ad armare l’omicida di Rina Marrone sia stato un movente personale. Forse vecchie ruggini, ma anche e soprattutto problematiche legate al denaro, non è esclusa un eventuale legame con il mondo dell’usura.
L’uomo, immortalato da una videocamera di sorveglianza, avrebbe agito con determinazione. Sembra più un esecuzione che una rapina, anche perchè non vi è stata una minima reazione da parte di Rina Marrone. Forse l’orologiaia conosceva colui che ha suonato alla porta. La donna, raramente apriva il negozio prima delle 16, ma un condomino del palazzo avrebbe riferito ai carabinieri di aver notato il portoncino aperto attorno alle 15.30.
Il lavoro iniziato dal PM e dai carabinieri c’è da attendere l’esito delle perizie dei Ris di Parma sui vestiti indossati da Rina Marrone al momento dell’omicidio e sul bossolo della pistola, con la possibilità di rinvenire tracce di dna del killer.
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