Se pensate che quest'immagine di copertina, realizzata da Emiliano Mammucari, racchiuda in sé agilmente tutto quel che accade in Come pioggia (Ringo #6)... Vi sbagliate! Perché Mauro Uzzeo e Alessio Avallone (insieme a Roberto Recchioni come co-soggettista e Nicola Righi come colorista) hanno realizzato ben altro, e proveremo a dargli uno sguardo, in anteprima, insieme![Attenzione: contiene piccoli spoiler e paroloni sontuosi ingiustificati!]
Le prime sei tavole (e mezzo) della storia sono completamente senza dialoghi. Solo Ringo e i ragazzi, il viaggio, la costante ricerca di un rifugio, il ritrovamento di resti di un’altra era. E la pioggia (“Non se ne poteva più di sentire soltanto il rumore della pioggia”, affermerà Seba). Una pioggia che copre tutto e fa fluire, ma non riesce a lavar via il degrado di un mondo fatto di sopravvivenza (“Il mondo dopo la fine del mondo”).
Trovato un riparo, subito veniamo catapultati nelle emozioni dei protagonisti. Ringo non si sente fino in fondo un padre, un modello per i ragazzi, una persona che possa realmente occuparsi di loro. Rosa, Seba e Nuè, dal canto loro, vogliono solo esprimere la loro attitudine verso la vita. Prendersi una pausa dalla catastrofe intorno e vivere appieno la loro giovinezza. Litigare, amarsi, godersi una bella giornata con un tuffo da una roccia. Poi, a un certo punto, diventare grandi.L’estratto dal libro della presidentessa Juric, che solitamente apre l’albo, stavolta è piazzato alle pagg.19-23: quelle dalla 19 alla 20 costituiscono una sorta di “sigla della serie” (se fosse un telefilm, sarebbe un ottimo riassunti di temi e personaggi), mentre le tre tavole seguenti si concentrano sul valore del passato in questo mondo post-catastrofe.Ringo recupererà il suo lato più artistico, abbandonato da tempo e nemmeno così distante dalla sua parte più ribelle (meraviglioso il momento in cui afferma, riguardo i murales, che: “Se disegni su un muro è perché non ti piace quel muro… E vuoi trasformarlo in qualcos’altro.”). Così, contestualmente, mentre Ringo ricerca la sua gioventù negata, i tre ragazzi esploreranno ancora una volta le complesse relazioni instaurate tra di loro. Tutti sembreranno a un passo dal guardare i propri sogni realizzarsi. Ma diventare grandi non vuol dire anche accettare proprio malgrado di vedere i desideri infrangersi accanto al fuoco rovente della realtà, che schiaccia tutto come un rullo compressore? Se leggerete l’albo vedrete tutti questi concetti convergere ed essere sintetizzati nella splendida splash page di pag.94 (una delle splash page più d’impatto che audace memoria ricordi!). E con colpi di scena che non staremo qui a enunciarvi!
Il Sommo Audace
SOGGETTO: Mauro Uzzeo e Roberto RecchioniSCENEGGIATURA: Mauro UzzeoDISEGNI E CHINE: Alessio AvalloneCOLORI: Nicola RighiCOPERTINA: Emiliano Mammucari