Ringraziamento

Creato il 30 aprile 2011 da Pupidizuccaro

Devo molto
a quelli che non amo.

Il sollievo con cui accetto
che siano più vicini a un altro.

La gioia di non essere io
il lupo dei loro agnelli.

Mi sento in pace con loro
e in libertà con loro,
e questo l’amore non può darlo,
né riesce a toglierlo.

Non li aspetto
dalla porta alla finestra.
Paziente
quasi come una meridiana,
capisco
ciò che l’amore non capisce,
perdono
ciò che l’amore mai perdonerebbe.

Da un incontro a una lettera
passa non un’eternità,
ma solo qualche giorno o settimana.

I viaggi con loro vanno sempre bene,
i concerti sono ascoltati fino in fondo,
le cattedrali visitate,
i paesaggi nitidi.

E quando ci separano
sette monti e fiumi,
sono monti e fiumi
che trovi su ogni atlante.

È merito loro
se vivo in tre dimensioni,
in uno spazio non lirico e non retorico,
con un orizzonte vero, perché mobile.

Loro stessi non sanno
quanto portano nelle mani vuote.

«Non devo loro nulla» -
direbbe l’amore
sulla questione aperta.

Wislawa Szymborska (Grande numero, 1976)

Avevamo promesso un bis di Szymborska e questo ringraziamento che sonda i contraddittori misteri di un apice amoroso cade per caso alla vigilia di un giorno in un cui si celebrerà l’importanza di un altro grande polacco: Karol Woityla, domani beato. La gratuità reciprocamente percepita è il tratto fondamentale dell’amore inteso come agàpe: sentore di fratellanza profonda, vera amicizia, condizione spirituale, grazia d’impronta divina. Quel divino che nell’uomo sviscerare è spesso prerogativa della poesia. (Marco Bisanti)

< La Metafora viva!

< Lode della cattiva considerazione di sé (W. Szymborska) – Lavandare (G. Pascoli) >