Rinne non sembra proprio scostarsi da certi canoni creati e ben sfruttati dall’autrice. Sempre un po’ gli stessi ingredienti: sovrannaturale, adolescenza, romance, folklore giapponese, che la Takahashi è sempre stata in grado di sfruttare e diluire abilmente nel corse delle sue serie più famose (Lamù, Ranma ½, Inuyasha…) aggiungendo a ogni titolo sempre qualcosa di nuovo o di insolito.
Questa volta però, “vittima” del continuo successo, l’incanto sembra proprio essersi spezzato. Sin dalle prime pagine sembra di avere tra le mani il remake di Inuyasha – o l’imitazione di un autore meno esperto. Rinne Rokudo, il protagonista, non è che un Inuyasha un po’ sbiadito e con meno personalità; lo stesso vale per la sua “compare” rispetto alla protagonista femminile di Inuyasha. I brevi episodi ruotano intorno al salvataggio di spiriti persi nel mondo dei vivi: niente di più banale. Al momento le prospettive per una sottotrama paiono piuttosto disattese.
I lettori più esperti della famosa autrice non potranno che considerarlo un’attendibile calo di stile. In libreria è già uscito il secondo volume, l’ho visto e ho risposto “passo”; del resto, già al primo avevo ceduto, pur mosso dallo scetticismo, stimolato soltanto da una lieve curiosità e dal prezzo promozionale.
Abbiamo parlato di:
Rinne #1
Rumiko Takahashi
Traduzione di Rie Zushi
Star Comics, 2011
200 pagine, brossurato, bianco e nero – 5,90€
ISBN: 9771129980009