Rinnovabili, c’è chi ha detto SIDS!

Creato il 10 maggio 2012 da Pdigirolamo

Fino a oggi erano conosciute soprattutto come ambite mete turistiche. Ora, diventano un esempio per tutti coloro che credono nello sviluppo delle rinnovabili. Sto parlando di Maldive, Mauritius, Seychelles e altri 17 piccoli stati che fanno parte del SIDS (Small Island Developing States) che hanno annunciato l’avvio di nuove azioni per ridurre la dipendenza dai combustibili fossili.

L’impegno, chiamato Barbados Declaration, è stato assunto volontariamente dai venti stati al fine di garantire il passaggio alle energie rinnovabili e la riduzione della loro dipendenza dai combustibili fossili. Il documento sottolinea la possibilità di dar vita a iniziative commerciali per la fornitura energetica pulita come lo sfruttamento del vento, del sole, della geotermia e degli oceani.

 

 “Tuttavia, queste tecnologie devono essere accessibili, sostenibili e adattabili alle esigenze e alle circostanze particolari delle comunità SIDS. A questo proposito, si consiglia vivamente la comunità internazionale, in particolare i paesi sviluppati, di garantire la concessione di risorse finanziarie, il trasferimento tecnologico e lo sviluppo delle capacità” si legge nella dichiarazione.

 

Mentre le Barbados hanno esposto il proprio piano per aumentare la quota di energie rinnovabili al 29% entro il 2029, le Maldive hanno illustrato il programma con cui intendono raggiungere la neutralità carbonica nel settore energetico entro il 2020. Le Seychelles, infine,  tenteranno di produrre il 15% del loro approvvigionamento energetico da fonti alternative entro il 2030.

I SIDS hanno inoltre ricordato come la Bardabos Declaration si inserisce all’interno della Sustainable Energy for All, iniziativa lanciata dal segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon nel settembre 2011.

[foto da viagginews.com]



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