Bis Frolline Val D’Enza
e la ricerca della femminilità spaiata
Nome: Bis Frolline Dolcetti Val D’Enza
Dove: LD
Prezzo:
Voto: 3,5 / 5
Appartengo a quella categoria di donne che si truccano sul truccato. Avete presente? Vi siete truccate la mattina e dovete uscire la sera e al posto di struccarvi con appositi prodotti e salviette, lavarvi la faccia e ripartire da zero su una tela bianca, preferite dar giù di nero sulle palpebre per camuffare la vecchia linea di eye-liner sbiadito e poterne tracciare una nuova e più spessa della precedente.
Che in fondo la differenza tra make-up da giorno e da sera, sta solo in questo: il truccarsi sul truccato. Tutto qui. Lo stile è figlio della sciatteria. Come per il Re Sole, Versailles e tutte quelle persone orribili e malodoranti che hanno inventato la moderna cosmesi.
O come le giornaliste di La7. Che tanto si vede che hanno i capelli zozzi, nonostante l’immane quantità di lacca che irrigidisce la piega, facendole assomigliare a dei manichini del primo centro commerciale nella Brianza degli anni Ottanta.
La7 è nemica dell’ambiente ed incrementa il buco nell’ozono, con tutta quella lacca.
Il punto è che quando ti rendi conto di avere calze spaiate, biancheria malassortita, caccole di rimmel all’interno dell’occhio ed una lattina da mezzo litro di birra in mano e parli con le tue amiche e biasimi l’autoritarismo extra-nazionale per la preoccupante deriva nazional-socialista della Grecia, paragonabile alla condizione della Germania pre-nazista, schiacciata ed umiliata dalle inaccettabili condizioni imposte dal Patto di Versailles del ’18 – rutti – e poi ribadisci il fatto che qui sta minacciando il principio fondamentale dell’autodeterminazione dei popoli… pensi che forse non sia così importante il bon ton.
Per dare, come si dice, un colpo al cerchio ed uno alla botte… ci viene incontro la Dolciaria Val D’Enza con i suoi finissimi, elegantissimi dolcetti.
1) l’eleganza della confezione coi fiorellini (violette e gelsomini) e le linee sinuose e femminee.
2) la ricercatezze, il profumo e la delicatezza dell’abbinamento more-violette, cioccolato-gelsomino e limone e fiori d’arancio.
Il dolcetto VALDENZA non è male. Ricorda una crostatina delicata, senza però rammentarci troppo la nostra infanzia, la gara di rutti e la competizione di sputi che eravamo sempre destinate a perdere contro quei maschi, che – diamine – partivano avvantaggiati. O forse baravano.
Insomma… suggerisco a tutte quelle che si riconoscono nel quadretto di cui sopra, di acquistare i dolcetti Valdenza per riequilibrare lo yin e lo yan, Venere e Marte e tutte quelle sciocchezze di genere che si presuppone distinguano gli uomini dalla donne. Perché, ammettetelo, il più grosso complimento che vi è stato fatto è stato quando vi è stato detto che «quando bevete, non siete come le altre… voi lo fate come gli uomini» e tutto ciò è riprovevole.
BIO Valeria Disagio
Valeria è nata a Varese nel 1982. Esordisce nel 2005 con il romanzo Casseur e partecipa a diverse raccolte di racconti. Vive nei boschi. Ha tre gatti. Attualmente disoccupata. È fondatrice e curatrice del blog “Discount or Die”. Cura una fanzine www.nihilismi.wordpress.com Collabora con un cineclub www.domenicauncut.wordpress.com