Avendo a suo tempo sottoscritto l'appello mi arrivano periodicamente gli aggiornamenti via email sul destino di questa iniziativa, che aveva al primo punto la modifica della norma sullo scambio elettorale politico-mafioso (416ter), ovvero "l'estensione della perseguibilità dello scambio elettorale politico mafioso non solo alla dazione di denaro ma anche all’altra utilità (incarichi, appalti, informazioni)".
Nel frattempo si è costituito un intergruppo parlamentare che ha elaborato una proposta di legge in questo senso: ieri, 16 luglio, la Camera ha votato all'unanimità (503 favorevoli e 127 assenti) questa riforma. Mi piace riportare le parole di don Ciotti, da vent'anni impegnato nell'avventura di Libera contro le mafie e la corruzione:
«L’approvazione del nuovo 416ter sullo scambio elettorale politico-mafioso è, sotto tre diversi aspetti, un piccolo ma significativo passo avanti.L’aspetto tecnico: la norma finalmente estende la perseguibilità del reato, oltre che allo scambio di denaro, ad altre “utilità”.L’aspetto culturale: viene implicitamente riconosciuto che la corruzione è un problema di democrazia, di vuoto di diritti colmati con la sottocultura della raccomandazione, del favore, del privilegio, dell’abuso.L’aspetto sociale e politico: è il frutto di una collaborazione fra la società responsabile – gli oltre 270mila cittadini che hanno firmato la petizione della Campagna Riparte il Futuro, promossa da Libera e Gruppo Abele per un più serio contrasto alla corruzione – e quella parte di politica seria che ne ha accolto e promosso l’appello.Si tratta ora di procedere su questa strada, perché i passi da fare sono ancora molti. Con una certezza: che quando si uniscono le forze – e ciascuno, nel suo ambito, fa la sua parte – si costruisce cambiamento. È sempre il ‘noi’ che vince».