Ripartire da Campobasso

Creato il 17 maggio 2011 da Frankezze


DA GIOVANNI ARROVOGLIA A PERLUSCONE DON SILVIO
XXX CONFIDENZIALE XXX

Egregge Perluscone don Silvio

Le scrivo qui dalla “Compro Oro” di Frattamaggiore – grandissima “lavanderia” per tutta la Campania nostra – nonché sede del Popolo della Liberatoria per tutto lo meridione postborbonico.
Signor dottore, Ella non deve farsi distrarre da tutte queste civette e gufi e barbagianni del malaugurio che le dicono senza vergogna che questa elezzione amministrativa è stata una perdenza catastrofa e che abbiamo sbagliato tutto. Arrivano a dire queste cornacchie, che Ella – nel suo interventismo coraggioso e nella sua onnipresenza propagandaria – avesse sbagliato più di tutto quanti.

Ma io voglio dirLa pregiatissimo, che a Campobasso Caserta e Catanzaro carta canta, e suona la musica di vittoria, di “menomale che Silvio c’è”. Che noi non ci dobbiamo fare distrarre dai guaie delle metropole ma anzi dobbiamo ripartire da queste successe provinciale ma vere, dell’Italia vere che in silenzio senza dare nell’uocchie ricicla, contrabbanda e subappalta. Che poi anzi a Napoli bisogna vedere che magari se Johnny Cosentino distribuisce nu puoco de pacchi de pasta e nu puoco de pacchi da 50 euro magari riusciamo a far vincere sto Gianni Lettiera anche lì. Che l’ingranaggio elettorale – lei lo sa meglio di me – si può oliare a proprio vantaggio.

Bisogna reverendissimo insomma ripartire da Campobasso, anche se lei mi dirà che è impossibile perché Campobasso è malo collegata, con l’A1 con l’A16 con l’A14 ma soprattutto con la modernità di questo tempo nuostro. Ma io le dico che, con la protezione di Padre Pio, della Guardia di Finanza e dei carabinieri corrotti, noi possiamo andare lontano anche facendo strade senza pedaggio.


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