R.I.P.D. – Poliziotti dall’Aldilà

Creato il 18 febbraio 2014 da Mcnab75

R.I.P.D. – Poliziotti dall’Aldilà
di Robert Schwentke
USA 2013

Sinossi

Roy Powell è uno sceriffo di grande esperienza del R.I.P.D., acronimo che sta per Rest In Peace Department, ovvero il dipartimento di polizia dell’oltretomba. A Roy, specializzato nel dare la caccia alle pericolose anime che provano a rimanere sulla Terra senza trasferirsi nell’aldilà, viene assegnata la missione di rintracciare una banda di pericolosi spiriti criminali che si nasconde tra gli ignari abitanti della terra, la quale intende mettere in atto un diabolico piano per sfuggire al “giudizio finale”. Per preservare la vita terrena così come la conosciamo e l’equilibrio cosmico, Roy Powell inizia una corsa contro il tempo per rintracciarli e assicurarli alla giustizia. Ad affiancarlo, c’è il recentemente deceduto Nick Walker, brillante detective sulla Terra e ora nuovo membro del R.I.P.D., il quale nel frattempo, in cerca di vendetta, intende identificare i responsabili della sua morte. (fonte: Wikipedia)

Commedia

Tempo fa abbiamo discusso di quanto il cinema del fantastico (horror, science fiction e affini) sia oramai vampirescamente attaccato al mondo dei fumetti, per cercare ispirazioni che registi e produttori non sembrano più voler creare autonomamente.
L’aspetto interessante di questa faccenda è che, a furia di attingere dalle graphic novel, le case di produzione arrivano a pescare anche da titoli poco noti al pubblico generalista.
Questo è anche il caso di R.I.P.D., tratto dall’omonimo fumetto di Peter M. Lenkov, pubblicato da Dark Horse Comics.
Ma com’è venuta la trasposizione cinematografica?

Maluccio.
Il film è roboante e fracassone. Dal lato della commedia horror funziona bene, soprattutto grazie a Jeff Bridges e a Kevin Bacon, che recitano bene i loro ruoli, senza strafare, ma dando prova di essere dei veterani scafati, e molto in gamba.
Soprattutto il ruolo del cowboy fantasma, e ora cacciatore di non-morti per conto del dipartimento RIPD, intrerpretato da Bridges, risulta divertente e ben caratterizzato.
Un po’ meno azzeccato, ma da non bocciare, risulta essere il personaggio di Ryan Reynolds, che tuttavia non credo spiccherà mai per essere un attore particolarmente brillante.

Quel che non funziona è la trama, la storia.
Il plot è confuso e pieno di falle logiche. I villains (i non-morti che si rifiutano di rimanere defunti) sono più buffi che non inquietanti. Non rappresentano mai una vera minaccia, o comunque non trasmettono questa sensazione allo spettatore. Il tutto si risolve quindi in un action movie pieno di sparatorie con armi retrofuturiste e in gag tra i due poliziotti della classica coppia veterano/pivellino.
Nulla di che, insomma.
Peccato, perché i presupposti per realizzare qualcosa di buono c’erano eccome. Anche il reparto effetti speciali è molto buono, senza strafare. Ciò che non soddisfa è – come già detto – la storia narrata. Che per un film non è esattamente un difetto trascurabile.

Mi chiedo, non per la prima volta, dove è finita la creatività degli sceneggiatori, che riuscivano a coniugare la commedia nera con una buona trama e con dei personaggi indimenticabili.
Un film come R.I.P.D. poteva diventare una sorta di Ghostbusters moderno, invece si limita a svolgere il suo compitino e essere dimenticato. O forse siamo noi spettatori a essere diventati troppo esigenti e un poco cinici? Non lo so. Di sicuro Ghostbusters me lo rivedrei altre cento volte, mentre a R.I.P.D. non concederò una seconda passata, pur giudicandolo sufficiente.

A questo punto giudico più interessante il semi-dimenticato b-movie del 1988, Sbirri oltre la vita (Death Heath), a cui magari dedicherò un post a parte.
Qualcuno se lo ricorda?

RIPD a fumetti.

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(A.G. – Follow me on Twitter)


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