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Riprendiamoci le parole, e custodiamole! Un progetto che può anche essere politico.

Creato il 13 ottobre 2011 da Minerva Jones
Riprendiamoci le parole, e custodiamole! Un progetto che può anche essere politico. Una delle ragioni per la quali Minerva è esasperata dai politici attualmente al potere è che l'immaginario mediocre, deprimente, disumano e patetico cui ci hanno sottoposto e che continuano a tirare a inculcarci come modello di felicità, benessere e successo (ma per favore!), si nutre di parole che costoro ci hanno rubato e delle quali fanno un uso perverso - ben distante dal loro significato originario. Ma "le parole sono importanti", perché è attraverso queste che diamo forma ai concetti e alle nostre esperienze - ben consapevole ne è chi abitualmente traduce tra lingue differenti, dove in una hai bisogno di fare un 'giro di parole' (perifrasi) per esprimere quel concetto che in un'altra lingua è riassunto in un singolo termine.
In un post molto agguerrito di alcuni mesi fa esprimevo proprio il mio rifiuto, disgusto e disprezzo per questo processo. Come già scrivevo allora, la parola 'libertà' in bocca a chi pretende di regolamentare questioni così private che investono la medesima gestione personale del nostro corpo fosse un evidente paradosso (nonché un abominio), così come il termine 'amante' – potenzialmente ricchissimo di connotazioni di dono d’amore appassionato (e gratuito) – è ora decaduto a designare persone che vivono ruoli sgradevoli in relazioni fasulle.
Riprendiamoci le parole, e custodiamole! Un progetto che può anche essere politico.Benissimo: abbiamo ora la possibilità di partecipare a un progetto collettivo per riprenderci le parole, custodirle e difenderle. La Società Dante Alighieri, che pubblica i dizionari più diffusi in Italia, lancia il progetto "Adotta una parola", con il quale chiunque può candidarsi (volontariamente ma anche senza alcuna spesa: il progetto è interamente gratuito) a divenire custode per un anno di una parola a sua scelta della lingua italiana - impegnandosi a diffonderne il significato corretto, partecipare alle discussioni che la riguardano, segnalare alla società in oggetto gli usi errati (o perversi!) della medesima.
"La rivoluzione comincia a casa", scrivevano gli Hüsker Dü. Perfetto: possiamo essere profondamente rivoluzionari e cominciare a cambiare le cose anche solo coi nostri computer e le nostre connessioni internet. E, ciliegina sulla torta, lo facciamo all'interno del 'sistema', con i suoi stessi strumenti (date un'occhiata ai credits della società...). Non vi sentite già dei brillanti bombaroli dotati delle armi migliori - ovvero la scrittura, l'intelligenza e un po' di strategia? ;-)


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