Non è raro che dopo pause molto lunghe i risultati delle partite alla ripresa del campionato diano luogo a sorprese e ancora una volta l'evento si è replicato all'interno dello stadio Artemio Franchi di Siena.
Protagoniste della sorprese la Lazio quarta in classifica e il Siena, in forte ambasce e in lotta per evitare la retrocessione.
Per la verità la Lazio si è presentata in formazione fortemente rimaneggiata, ma questo non può essere una giustificazione plausibile per spiegare una debacle come quella di ieri, che ha visto i biancocelesti perdere per 4 a 0 contro una squadra che fino a ieri aveva segnato col conta gocce ed è di un livello tecnico obiettivamente modesto.
La squadra romana aveva in realtà denotato un vistoso calo di rendimento già nelle ultime partite dello scorso anno, che ha terminato con uno sconfortante pareggio interno contro l'Udinese e una sconfitta, sempre all'Olimpico contro il Chievo. La modesta qualità del gioco mostrato nelle ultime uscite avrebbe dovuto far suonare un campanello d'allarme, ma evidentemente il pericolo non è stato avvertito dallo staff tecnico laziale e grazie anche a scelte di difficile comprensione del tecnico Edoardo Reja la sconfitta è arrivata puntuale e pure umiliante, tenuto conto di quanto si è visto sul campo.
La verità è che la Lazio ha confermato la mancanza di un gioco ben definito, che la possa aiutare a tenere nei momenti di difficoltà fisica, e l'assoluta mancanza di schemi offensivi. La squadra capitolina non fa che affidarsi alle prodezze di Miro Klose e quando questi non è al meglio sono dolori, anche perché l'allenatore continua a dar fiducia ad un Cissé completamente spaesato e non all'altezza delle aspettativa che tanti tifosi avevano riposto su di lui, grazie anche alla propaganda del famoso agente Fifa che a Roma lo ha voluto a tutti i costi e che tanto per non fare nomi e cognomi si chiama Vincenzo Morabito.
Bisogna oggi che qualcuno dica i tifosi la verità: Djibril Cisseé è stato una promessa del calcio mondiale mai mantenuta, una delle tante, e non basta crearsi un personaggio con tatuaggi sul corpo e acconciature di capelli strani per essere un fenomeno del calcio. Espulso dal calcio della Premier il giocatore si era ricostruito una credibilità in campionati minori come quello francese e quello greco, ma di fronte alle difficoltà della Serie A si è di nuovo arenato.
Difficile che la Lazio possa arrivare ad avere già a Gennaio Lukas Podolski o Ivica Olic, come si era sussurrato giorni fa, e non si sa quanto valga realmente il neo acquisto uruguajo Emiliano Alfaro, ma quello che è sicuro è che Reja proprio non apprezza il giovane ceco Libor Kozak, tanto da non capire cosa Lotito tiene a fare il giocatore a Formello, e che spera invece che il francese possa fare quello che finora non ha mai fatto: praticamente un miracolo.
Tenuto poi conto delle difficoltà del centrocampo, in cui Ledesma mostra sempre di più tutti i suoi limiti di lentezza e imprecisione nei passaggi e Hernanes continua ad essere impiegato fuori ruolo, sommate le assenze di Brocchi e Mauri, non si vede proprio come la squadra con l'aquila possa riprendere a scalare la vetta della classifica, se non arriveranno immediatamente un paio di rinforzi per il reparto, ma di quelli veramente validi.
Per finire, una menzione particolare per Mattia Destro, il giovane centravanti del Siena e della Nazionale Under 21, ex interista ora di proprietà del Genoa, autore ieri di una doppietta e di una splendida prestazione, premiata da un'ovazione del pubblico alla sua uscita dal campo, che ha ancora una volta dimostrato al presidente dell'Inter e ai suoi collaboratori che non è proprio necessario andare a prendere giocatori all'estero, tipo Castagnos, per esempio, se ne hai di ottimi in casa.