Rise Of Avernus è un progetto dalle tonalità umbratili, che ha raccolto consensi favorevoli in seguito alla pubblicazione di un ep autoprodotto. L’Appel Du Vide conferma le aspettative createsi e persevera nella ricerca di una forma espressiva che possa carezzare l’ascoltatore ricorrendo alle soavi linee vocali di Cat Guirguis. Il growl dilaniante di Ben Vanvollenhoven, invece, regge le frazioni estreme, mentre la sottile malinconia da cui sono permeati gli arrangiamenti orchestrali è amplificata da voci di accompagnamento e distesi passaggi atmosferici, cui fanno eco delicate note di sassofono. Melodie evocative, sostenute da un tappeto di tastiere, si fondono con una trama sonora progressive impreziosita da imprevisti break dal sapore jazz. Le soluzioni ritmiche di Daniel Warrington (basso) ed Andrew Craig (batteria) coniugano perizia tecnica e inventiva, mettendo in evidenza pregevoli solo di chitarra, che paiono irrompere con la medesima grazia di un flebile luccichio nella notte. Sintetizzatori e cori ariosi modellano un intrico raffigurato idealmente dalla ricca immagine di copertina, realizzata da Spiros Antoniou (Septic Flesh), rivelando il compiuto assorbimento di differenti input stilistici. La produzione bilanciata mette in evidenza il ruolo ricoperto da chitarra acustica e pianoforte e rende possibile esprimere uno sgomento mondo interiore, restituendo emozioni che vanno stratificandosi nel tempo.
Tracklist
01. A Triptych Journey
02. The Mire
03. Disenchanted
04. L’Appel Du vide
05. Ethereal Blindness
06. Embrace The Mayhem
07. An Somnium
08. As Soleness Recedes