Abbiamo avuto modo di provare con mano la beta del nuovo videogioco di ruolo dei Piranha Bytes, storici sviluppatori della serie Gothic e, più recentemente, di Risen. Titan Lords, ultimo capitolo della saga, uscirà il 15 agosto per PC, Playstation 3 e Xbox 360 e ha intenzione di rifarsi dopo il deludente Risen 2: Dark Waters.
La trama vede il ritorno dei Titani, entità quasi invincibili che minacciano di distruggere il mondo con una serie di tremendi cataclismi, mentre l’eroe che impersoniamo è diverso dal protagonista di Risen 2.
Il mondo di gioco si struttura su una parte continentale e diverse isole da esplorare. La versione demo testata si svolgeva circa verso metà gioco ed era ambientata su Taranis, l’Isola del Tuono. L’eroe aveva il compito di unirsi ai Guardiani, che altro non sono che la classica gilda dei maghi. Nella versione finale tre saranno le fazioni in cui è possibile entrare: essere ammessi a far parte di una gilda è un’operazione lunga visto che prima dovremo conquistare la fiducia degli ufficiali.
L’ambiente di gioco è interamente fatto a mano, senza parti generate proceduralmente, e restituisce un feeling credibile e “autentico”: questa autenticità si riflette nell’architettura di villaggi e città, nei personaggi con cui possiamo interagire e negli oggetti che troviamo durante l’avventura. Entrando in un interno (processo che avviene senza caricamenti) possiamo reperire oggetti diversi a seconda di chi ci vive e lavora: nel laboratorio di un erudito troveremo libri e ricette alchemiche, nella bottega di un fabbro metalli e spade forgiate. Lo stesso dicasi per le case: l’abitazione di un contadino è molto diversa da quella di un lord. I dialoghi sono crudi e diretti, infarciti di slang, e contribuiscono a delineare l’atmosfera di un oscuro medioevo fantasy. Molte quest cambiano in base alle nostre risposte: per esempio nella demo un ufficiale ci ha chiesto di portargli le pietre preziose che si trovano in una miniera vicina; una volta dentro abbiamo conosciuto un minatore che rivendeva in nero le pietre trovate all’oscuro dell’ufficiale. A questo punto possiamo scegliere se unirci ai malaffari del losco collega oppure denunciarlo all’autorità, ed entrambe le scelte avranno delle conseguenze sulla partita.
Non esistono classi nè livelli nella progressione del personaggio: esplorando, uccidendo nemici e completando missioni il nostro eroe riceve glory points che possono essere spesi per potenziare vari attributi quali forza o intelligenza. Al contrario le abilità vanno apprese da appositi addestratori, che si faranno ben pagare per il disturbo. Non mancano diverse scuole di crafting, che permettono ad esempio di realizzare pozioni, armature e persino armi da fuoco.
Il gameplay prende molto da Risen 2. Le basi del combat system sono le stesse e consentono di effettuare una combo di più affondi veloci, un colpo caricato e un contrattacco, oppure di parare gli attacchi nemici. Peccato per l’assenza di una barra della stamina che rende possibile abusare della schivata nelle situazioni di difficoltà. In generale il combattimento sembra soffrire degli stessi problemi di legnosità che da sempre contraddistinguono la serie. Non bisogna tuttavia dimenticare che quella da noi provata è una versione beta che verrà sicuramente migliorata da qui alla release.
L’esplorazione invece è stata arricchita grazie a una rinnovata mobilità del protagonista, che ora può arrampicarsi più spesso in punti specifici dello scenario e soprattutto è finalmente capace di nuotare: il nuoto è utile per raggiungere isole in cui scovare forzieri e oggetti speciali.
Anche graficamente il discorso rimane più o meno lo stesso: il motore è quello di Risen 2, ottimizzato per renderlo più pulito e con effetti leggermente più belli. Niente di trascendentale dunque, ma bisogna pur sempre calcolare che Titan Lords è previsto per le console della vecchia guardia (PS3 e Xbox 360) e la sua natura “old-gen” ne limita parecchio le potenzialità.
In definitiva, Titan Lords si pone come una versione migliorata di Risen 2, senza stravolgimenti ma con qualche modifica volta ad aggiustarne il tiro, quale la possibilità di nuotare negli specchi d’acqua e il ritorno a un’ambientazione più medievaleggiante. Peccato per una certa mancanza di coraggio nel non voler innovare aspetti della produzione che ormai sanno di stantio come il combat system. L’intenzione è quella di fornire agli appassionati una solida esperienza RPG “vecchio stile”: bisogna vedere se questo basterà vista la concorrenza sul mercato, con Dragon Age Inquisition e The Witcher 3 in arrivo nei prossimi mesi.