Quindi oggi è il giorno della ricetta, una che ho (quasi) inventato io. Nel senso che ho trovato la ricetta in un libro, ma poi ci ho fatto un po' di modifiche.
Quindi, ecco a voi il mio pranzo di oggi, il fantastico, grandioso, incommensurabile risotto alle fragole.
Ingredienti
riso
cipolla
400 g di fragole
mezzo bicchiere di vino bianco
un dado
grana
Far soffriggere la cipolla... beh, per un po' (non fatela bruciare come faccio io ogni tanto). Poi toglietela e mettete il riso nella pentola. Io per la quantità uso il metodo della nonna, cioè vado a tazzine da caffè. Una per ogni persona che mangerà il risotto, più una "per la pentola" (sono anziana dentro, sì).
Fate tostare un po' il riso, poi aggiungete il vino e fatelo sfumare (si dice sfumare? vabè dai, avete capito).
Aggiungete il dado e dell'acqua calda un po' alla volta. No, io non faccio il brodo apposta per fare il risotto, uso il dado. Sì, lo so che fa male e che è pieno di sale. Ma grazie al cielo la ritenzione idrica non ha mai ucciso nessuno.
Tornando a noi, tagliate le fragole in piccoli pezzi e unitele al risotto a 5 minuti dalla fine della cottura. Magari tenete da parte una fragola per decorare i piatti alla fine.
Grattuggiate un po' di grana (ecco, qui non saprei quanto, io vado ad occhio) e usatelo alla fine della cottura per mantecare il risotto.
Et voilà, ecco a voi il risotto alle fragole!
Ok, non è propriamente una ricetta scritta in modo tradizionale e comprensibile, ma d'altra parte io non sono tanto normale.
La foto l'ho presa da Google immagini perchè ho provato a farne una io col cellulare, ma è venuta una schifezza, quindi ho preferito evitare di pubblicare orrori.
Dopo questa pazza pazza ricetta, vi dirò che oggi sono andata a fare shopping e finalmente ho trovato qualcosa. Però io volevo magliette e invece ho comprato due paia di pantaloni. Vabè, sono contenta lo stesso.
Ah e ho anche preso il mio primo smalto di Kiko (madre: "Ancora smalti? ma quanti ne hai?" - ne ho comprato solo UNO la settimana scorsa, e questo costava TREEUROENOVANTA). Vedremo com'è. Il colore si chiama Viola Pervinca. Ci piace.
Fine del vaneggio.
Per stasera.