Riso integrale

Da Silvia Mirone


Il gran caldo è arrivato, e con esso la voglia di piatti freschi. Come le insalate di riso. Eliminiamo però il riso brillato, che non solo è privo del tegumento, ma perfino spazzolato con glucosio e talco e lucidato con vaselina e olio di semi. La raffinazione e la brillatura del riso, introdotte nei paesi poveri la cui alimentazione è a base di riso, ha creato gravi malattie da carenze vitaminiche, come il beriberi, tanto che la Fao è intervenuta consigliando il ritorno all’uso del riso integrale.
Lo stesso consiglio vale per noi: perché privarci di preziosi nutrienti? E perché introdurre vaselina e altre sostanze dannose, senza neanche rendersene conto?
La paraffina usata per la brillatura può essere dannosa per la mucosa gastrica e il silicato di magnesio contenuto nel talco è sospetto cancerogeno per lo stomaco.
Il riso integrale è inoltre più gustoso e saporito, buono anche solo con un filo d’olio e gomasio (o parmigiano grattugiato).
Nell’insalata di riso, unitelo ai legumi, ad esempio ai ceci, per avere un piatto unico completo dal punto di vista nutrizionale, e al tempo stesso fresco e leggero. Qualche dadino di formaggio e verdure a volontà, faranno il resto…
Il riso integrale è tonico, rinfrescante, ottimo per chi soffre di ritenzione idrica e secondo alcuni abbasserebbe anche la pressione (consumandolo però per lungo tempo).
E’ sfiammante per l’intestino e in generale è un alimento antinfiammatorio. Consigliato in caso di diarrea, di colon irritabile e fermentazioni intestinali.
La sua crusca abbassa i livelli di colesterolo nel sangue ed è efficace nelle diete dimagranti perché appaga il senso di sazietà più degli altri cereali, pur essendo facilmente digeribile.
L’unica controindicazione al consumo di riso integrale è la fretta. Cuoce in 45 minuti! Problema non trascurabile quando la nostra vita va di corsa. Se non avete un ora di tempo per preparare il pasto, usate la pentola a pressione per dimezzare il tempo di cottura. Il riso si sciacqua e si mette in pentola con il doppio dell’acqua in volume e si calcolano 20 minuti da quando la pentola inizia a soffiare.
Anche senza pentola a pressione è meglio cuocere il riso con il doppio dell’acqua in volume e far evaporare tutta l’acqua, senza scolarla (si perdono altrimenti i sali minerali). E’ anche importante non rimestare mai il riso, temendo che si attacchi, perché è rimestandolo che si “impappa”. Se le proporzioni riso:acqua sono giuste, quando l’acqua sarà evaporata tutta, il riso sarà perfettamente cotto e sgranato. Cuocete a fiamma bassa, piano piano. A fine cottura lasciate riposare 5 minuti a fiamma spenta e poi sgranate con la forchetta.
Se vi sembra troppo complicato semplicemente mettete il riso a freddo con abbondante acqua salata nella pentola e a fine cottura scolate l’acqua in eccesso.
Nei negozi di alimenti biologici trovate anche il riso semi-integrale, il cui tempo di cottura è di 20 minuti come il riso brillato e si cuoce come ho appena descritto sopra. E’ più tenero dell’integrale, ottimo per chi soffre di coliti a tal punto da dover eliminare la fibra (ne contiene molto meno).
Esistono numerosissime varietà di riso integrale diverse per forma, dimensioni e colori, con le quali ci si può sbizzarrire. In alcuni paesi sopravvivono delle specie selvatiche dal saporitissimo chicco color bruno-nero ricco più del doppio di proteine rispetto alle varietà che vengono coltivate. Particolare è anche il riso rosso, una gustosa varietà selvatica di riso, oggi anche coltivata, che vi potrà far ottenere insalate e risotti davvero originali! E che dire del profumatissimo riso indiano Basmati? Anche questa varietà si può acquistare non raffinata, ed è ottima per accompagnare piatti speziati, al curry e al peperoncino.
Buone insalate di riso!