Piccoli chicchi allungati dal colore dell’ebano più pregiato, tanto lucidi da sembrare minuscole pietre preziose.
Così appare il riso Venere agli occhi di chi non l’ha mai visto in precedenza. Il profumo rimanda la memoria alla terra bagnata dalla pioggia Al primo assaggio, poi, sprigionerà un gusto tutto suo, difficile da paragonare a qualcosa di simile, morbido ma perennemente croccante.
Sembra provenire da luoghi lontani perennemente assolati ed invece, anche se vanta origini asiatiche, è nato tra la nebbia della pianura padana.
Questo tipo di riso in Cina esiste da secoli ma è sempre stato riservato alla tavola di nobili ed Imperatori, in quanto prodotto raro e molto costoso.
All’epoca veniva considerato un elisir di lunga vita ed un potente afrodisiaco, tanto che l’Imperatore condivideva il riso nero solo con mogli e concubine.
Un ricercatore cinese è riuscito ad ottenere, solo tramite tecniche convenzionali, una qualità che potesse attecchire in Italia incrociando due varietà di riso, cosa resa possibile grazie all’Istituto di ricerca sul riso che ha sede nelle Filippine.
E’ un riso integrale che vanta molte proprietà nutritive, infatti ancora oggi in Oriente viene utilizzato soprattutto nell’alimentazione di anziani, bambini e donne in gravidanza grazie all’elevato tenore di proteine e minerali.
Trovo che in Italia venga un po’ sottovalutato e poco utilizzato mentre si tratta di un alimento sano, gustoso e di facile
Essendo integrale necessita di una cottura di circa 45 minuti per poi essere condito a piacere. Si sposa meravigliosamente con i crostacei e le verdure ma è delizioso anche degustato in purezza.
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