Risotto acciughe, capperi, pomodori secchi e porri

Da Lalexa
Ecco l'angolo gastronomico-narrativo de Lalexa.  Ma vabbè cosa ci volete fare se mi piace condividere con voi ciò che mi passa per la testa in questo periodo? Se vi annoiate saltate subito alla ricetta che non mi offendo... un risottino non mente mai. E come vi avevo detto mi piace sperimentare in fatto di risotti e questo mi è davvero piaciuto.Ma tornarndo al libro... avevo trovato uno stralcio di questo brano in un altro libro e mi è scattata la curiosità, un giretto in libreria e mi sono ritrovata in quattro e quattro otto a leggere integralmente L'isola di Sachalin di Čechov. ... Ma poi quanto mi piace girare in libreria, ci devo andare poco perché ogni volta avrei bisogno di un portantino per portare a casa i libri (e di un portafolgio mooolto più gonfio...) e la pila in attesa di fianco al comodino cresce e cresce, ormai è colonna portante della casa ;)) Ne leggo, ne aggiungo due... uhm così non va. Ma tra un chicco di riso e l'altro, sbirciate questo strano brano.
Il ghiliaco ha una corporatura forte, tarchiata; è di statura media o piccola. L'alta statura gli darebbe fastidio nella taiga. Ha ossa grosse, notevoli per lo sviluppo eccezionale di tutti i processi. (...) Ha il corpo magro, asciutto, senza strato adiposo; ghiliachi grassi e obesi non se ne vedono. Evidentemente tutto il grasso si consuma in calore, che in misura tanto cospicua va prodotto dal corpo di un abitante di Sahalin per far fronte al dispendio causato dalla bassa temperatura e dall'estrema umidità. Si capisce perché mangi così grasso. Mangia carne grassa di foca, salmone, grasso di storione e di balena, carne con sangue, tutto in gran quantità, cibo grasso, secco e spesso gelato e, dato che mangia cibo grezzo, ha l'attaccatura dei muscoli mascellari straordinariamente sviluppata e tutti i denti sono molto consumati. Il cibo è esclusivamente animale, e di rado, solo quando capita di mangiare a casa o a un banchetto, aggiunge a carne e pesce aglio di Manciuria o frutti di bosco. (...)I ghiliachi non si lavano mai, tanto che gli etnografi hanno difficoltà a stabilire il vero colore della carnagione; non lavano la biancheria, e i vestiti di pelliccia e le calzature hanno l'aria di essere stati appena strappati a un cane malato. I ghiliachi emanano un odore pesante, acido e la vicinanza delle loro case si riconosce dall'odore ripugnante, a volte insopportabile, di pesce secco e di scarti marci di pesce. Vicino a ogni jurta di solito c'è un essiccatoio pieno fino in cima di filetti di pesce che da lontano, specie al sole, sembrano file di corallo. Sul carattere dei ghiliachi i giudizi sono diversi, ma tutti concordano che non è un popolo bellicoso, rissoso, litigioso e convive pacificamente con i popoli vicini. All'arrivo di uomini nuovi i ghiliachi sono sempre stati sospettosi, timorosi per il futuro, ma li hanno sempre accolti con gentilezza, senza la minima protesta, e al massimo hanno mentito, descrivendo Sahalin a tinte fosche e pensando di scoraggiare così gli stranieri. Mentono solo quando commerciano o parlano con una persona sospetta e, secondo loro, pericolosa ma, prima di dire una bugia, si guardano: proprio come i bambini. Qualsiasi bugia o vanteria in forma normale, non commerciale, è per loro spregevole.I ghiliachi eseguono con cura gli incarichi che si prendono, e non ci sono stati casi in cui un ghiliaco abbia abbandonato la posta a metà strada o abbia sciupato cose non sue. Sono agili, svegli, allegri, disinvolti e non hanno nessuna soggezione in presenza di uomini forti e ricchi. Non riconoscono nessun potere sopra di loro e pare che non conoscano neanche i concetti di «superiore» e «inferiore».Non hanno tribunali, ignorano cosa sia un processo e ancora adesso non capiscono nemmeno a cosa servano le strade. Già solo da quest'ultimo fatto si può intuire quanto sia difficile per loro capirci. Persino dove sono già state costruite le strade, preferiscono ancora camminare nelle foreste più fitte. Li si può vedere spesso, in fila con famiglie e cani, attraversare con fatica le paludi, anche se proprio lì accanto c'è una strada.
Tipi balordi questi ghiliachi. A tratti fantastici e a tratti ripugnanti... ma una cosa mi ha colpito molto leggendo questo brano che mi sono ritrovata davanti leggendo il libro.... che anche io non amo camminare sulla strada principale. E che questo può sembrare strano e anormale a chi dalla strada principale non riesce a staccarsi.
Trooooopppppo prolissa lalexa. Non capita spesso. Perdonatemi ;)

Ingredienti per due persone:
  • 180 gr di riso
  • mezzo porro
  • brodo vegetale
  • vino bianco
  • capperi
  • 3 acciughe
  • pomodori secchi
  • basilico
  • formaggio grana grattugiato

Cuciniamo insieme:
Affettate gli scalogni e poneteli in una pentola con le acciughe e i pomodorini secchi tagliati grossolanamente, io non ho messo olio perchè è già in questi ingredienti. Buttate il riso e tostate per bene, sfumate con il vino bianco e aggiungete il brodo, i capperi e a fine cottura il basilico spezzato con le mani. Spegnete la fiamma e mantecate con il formaggio grana!
...i ghiliachi lo mangerebbero? ...Bah io penso di si!
lalexa