Avevo questo avanzo di vino e mi è venuto in mente di sfruttarlo in un risotto.
Eeh, lo so, forse non tutti avrete a disposizione un po' di Sauternes, a noi ne era avanzato circa un bicchiere da una bottiglia da 750 ml, però potreste ovviare con un po' di Recioto di Soave o un passito di Pantelleria, mancano della nota botritizzata ma hanno la dolcezza necessaria a contrastare l'erborinatura del gorgonzola.
Cosa vuol dire botritizzato? le uve di Semillon e Sauvignon, con a volte l'aggiunta di un po' di Muscadel, con le quali si produce il Sauternes, nella particolare zona del bordolese delle Graves dove vengono coltivate, grazie a un climat particolare vengono attaccate dalle cosidette 'muffe nobili' della Botrytis cinerea, fungo parassita che le avvolge completamente disidratando e concentrando negli acini gli zuccheri, regalando l'inconfondibile profumo.
I vini che si producono con questo sistema si chiamano muffati, sono piuttosto cari ma se ne beve anche una modica quantità, sono perfetti con il foie gras o con formaggi sapidi e erborinati.
La bottiglia, una volta aperta, si conserva ben tappata per lungo tempo senza che il vino si alteri.
Quindi, perchè non usarne un bicchiere per profumare un buon risotto?
Dosi per 4
-ricetta-
320 g riso Baldo, Vialone Nano, Carnaroli
100 g gorgonzola naturale
100 ml Sauternes
1 cipollina
1 cucchiaio di mandorle non pelate
burro e olio evo
Spengo la fiamma, regolo di sale se occorre, aggiungo lo zola privato della crosta (se c'è) e una noce di burro, mescolo bene e copro lasciandolo riposare 5'.
Intanto ricavo dalle mandorle dei filetti che appoggio sulle porzioni di riso nei piatti.